Astro­lo­gia Ora­ria



UNO DEGLI APPROCCI PIÙ AFFASCINANTI, ANCORCHÉ TRASCURATO NELLA PRATICA ASTROLOGICA CONTEMPORANEA,
È QUELLO DELLA COSIDDETTA
ASTROLOGIA  “O R A R I A” ,
CHE SI DISTINGUE DA QUELLA
 “G I U D I Z I A R I A” 
PER IL SEMPLICE FATTO CHE
ANZICHÉ TENERE CONTO DEI
FATTORI DI NATIVITÀ, O GENETLIACI
DI CHI PONE UN DETERMINATO QUESITO, TRAE I SUOI AUSPICI DALL’ANALISI
DEL MOMENTO ASTROLOGICO STESSO
IN CUI LA DOMANDA VIENE FORMULATA

  In­tro­du­zio­ne

Que­sta pro­ce­du­ra può an­co­ra sor­pren­de­re qual­che cul­to­re, per l’ap­pa­ren­te in­con­gru­en­za o in­con­si­sten­za; non­di­me­no sia­mo di fron­te ad uno dei trat­ti più eso­te­ri­ci del­la di­sci­pli­na, che può ben so­sti­tu­i­re qua­lun­que pra­ti­ca di­vi­na­to­ria di al­tro ge­ne­re.
Ri­cor­dia­mo che lo stes­so re­spon­so de “ I KING”, per es­se­re ap­pli­ca­bi­le alla re­al­tà tem­po­ra­le, ri­chie­de di es­se­re tra­sla­to alla chia­ve astro­lo­gi­ca (rif.: “Ho Map Lo Map Ra­tional Num­ber” di W. K. Chu).
Al­cu­ne ri­fles­sio­ni uni­te ad un mi­ni­mo di fede - da so­sti­tu­i­re con la spe­ri­men­ta­zio­ne - in­dur­ran­no a trat­te­ne­re un giu­di­zio cri­ti­co im­pul­si­vo.
Ac­cen­na­ti i sup­por­ti fi­lo­so­fi­ci che aval­lano tale scel­ta tec­ni­ca, pro­por­re­mo i ca­no­ni es­sen­zia­li del pro­ces­so in­ter­pre­ta­ti­vo, non sen­za rin­via­re ai sag­gi ad esso de­di­ca­ti da di­ver­si se­co­li.
Ogni­qual­vol­ta un in­ter­ro­ga­ti­vo di por­ta­ta ap­prez­za­bi­le spun­ta e si im­po­ne come tale, le sue ra­di­ci pos­so­no es­se­re sco­per­te nel ter­re­no co­sti­tu­i­to dal­la si­tua­zio­ne am­bien­ta­le o me­glio ener­ge­ti­ca con­co­mi­tan­te, pro­prio per­ché è quel­la che gli ha dato cor­po e con­si­sten­za nitida.

  il Supporto di AstroTime

Sono ap­pron­ta­ti gli stru­men­ti per in­te­gra­re que­sto tipo di pro­spe­zio­ne con le si­tua­zio­ni in cor­so, in­ter­fac­cian­dolo - ma non ne­ces­sa­ria­mente - ai tran­siti per­so­na­li.
In pra­ti­ca si trat­ta di ri­co­stru­i­re la si­tua­zio­ne del Cie­lo ag­gior­nan­do l'as­set­to del­le Case, qua­le che sia l'ar­go­men­to im­pel­len­te ed ana­liz­zarne i lati che ri­flet­to­no il no­stro o l'al­trui pro­ble­ma, sia esso col­le­ga­to ad un tran­si­to im­por­tan­te, o ad un que­si­to ester­no ri­guar­dan­te o pro­ve­nien­te da ter­zi: vale a dire ad­den­trarci nel fa­scio di onde che ci av­vin­co­no e co­glier­ne l'at­ti­mo si­gni­fi­ca­ti­vo in me­ri­to alla do­man­da, ri­spec­chiata dal­le re­la­zio­ni de­gli astri nei Cam­pi che oc­cu­pa­no in quel pre­ci­so mi­nu­to.
Il dia­gram­ma gior­na­lie­ro, già trac­cia­to per un’ora de­fi­ni­ta, può com­por­ta­re escur­sio­ni mi­ni­me, so­prat­tut­to per i Pia­ne­ti in­ter­ni (in caso di dub­bi, le ef­fe­me­ri­di gra­fi­che of­fro­no un ef­fi­ca­ce col­po d'oc­chio per va­lu­ta­re il moto di ogni Sfe­ra nel fran­gen­te); si do­vrà in­ve­ce ret­ti­fi­ca­re la po­si­zio­ne del­la Luna, che per­cor­re 12°-14° al gior­no, vi­ste le po­si­zio­ni nei gior­ni con­ti­gui. Re­sta da ri­ve­de­re l’as­set­to del­le Case, per pas­sa­re ad una va­lu­ta­zio­ne ab­ba­stan­za ac­cu­ra­ta del­le in­for­ma­zio­ni astrali.
Una vol­ta di più, tra­guar­da­re l'as­set­to Pia­ne­ti-Zo­dia­co at­tra­ver­so il ca­le­i­do­sco­pio del­la do­mi­fi­ca­zio­ne può de­mo­du­lare, o sem­pli­ce­mente tra­dur­re l'In­ten­to ce­le­ste, fino a ren­der­lo fru­i­bi­le allo sguar­do ter­reno.
A fa­ci­li­ta­re ciò ogni pa­gi­na gior­na­lie­ra reca nel­l'an­go­lo sup. ds., il Tem­po Si­de­ra­le [hh:mm] alle ore zero, che [ram­mentiamolo] è sem­pre cal­co­la­to per la pro­pria lo­ca­li­tà; a que­sto va quin­di ag­giun­to l'ora­rio de­si­de­ra­to, per ot­te­ne­re l'Ora Si­de­ra­le del mo­men­to che in­te­res­sa con ap­pros­si­ma­zio­ne suf­fi­cien­te e con que­sta re­pe­ri­re l'as­set­to del­le Case ap­pron­ta­to da AstroTime.

Men­tre l'ora ge­o­gra­fi­ca è una con­ven­zio­ne per con­sen­ti­re ad am­pie zone di ope­ra­re sot­to lo stes­so ora­rio, l'ora "si­de­rea" o "si­de­ra­le" è ne­ces­sa­ria ad in­di­ca­re l'ora re­a­le per ogni pun­to del Pia­ne­ta ri­spet­to allo spa­zio.


Per la pre­ci­sio­ne, ad Est o Ovest sul­la stes­sa la­ti­tu­di­ne alla me­de­si­ma ora lo­ca­le ef­fet­ti­va l'as­set­to del­le Case non muta; si può quin­di ten­ta­re un adat­ta­men­to ora­rio che con­sen­ta di uti­liz­za­re le stes­se ta­bel­le adat­tan­do l'ora ai mi­nu­ti te­o­ri­ci di di­stan­za del luo­go dal­la no­stra sede (in base alla lon­gi­tu­di­ne). L'Ascen­den­te, o l'oriz­zon­te, avan­za in me­dia di un gra­do ogni 4 mi­nu­ti.
A Nord o a Sud in­ve­ce il si­ste­ma del­le Case si com­pri­me o espan­de in modo di­ver­so e le ta­bel­le pre­cal­co­late pos­so­no di­sco­star­si sen­si­bil­mente.
Come si fa?
Sup­po­nia­mo di vo­ler esa­mi­na­re l'oro­sco­po del­l'11 Gen­na­io 2007 alle ore 12:34 (in esem­pio: a La­ti­tu­di­ne 43N24').
AstroTime di­chia­ra il T.S. di 7 ore :02 mi­nu­ti; a que­sti ag­giun­ge­remo le 12 ore ot­te­nen­do 19, ed i 34 mi­nu­ti che di­ven­ta­no 36; sap­pia­mo però che ogni gior­no il T.S. avan­za in me­dia di 4 mi­nu­ti (po­i­ché la Ter­ra com­pie la sua ro­ta­zio­ne pro­ce­den­do nel­l'or­bi­ta); dun­que un pic­co­lo ac­cor­gi­men­to si ren­de op­por­tu­no: ag­giun­ge­remo un al­tro mi­nu­to per ogni 6 ore del tem­po tra­scor­so dal­la mez­za­not­te, to­ta­liz­zan­do le ore 19:38. Ot­te­nu­to l'Ora­rio Si­de­ra­le clic­ca­re la Car­ta-del-Cie­lo per l'Indice e scegliere la tabella (1 su 4) con fa­scia ora­ria cor­ri­spon­den­te: nel­l'es. l'ul­ti­ma; clic­can­done l'ora (1 su 6, nel­l'es. 19-19:56) ecco ap­pa­ri­re la 1ª co­lon­na di una ta­bel­la del­le Case pre­cal­co­late ad in­ter­val­li di 4 mi­nu­ti, cioè con scar­to me­dio di 1 gra­do, nell’or­di­ne: I, II, III e X, XI, XII.

Nel no­stro caso l'ora­rio è in­ter­me­dio a due in­ter­val­li, di 19:36 e 19:40; a metà stra­da è fa­ci­le in­ter­po­la­re le sei cop­pie va­lo­ri; d'al­tra par­te, se uno dei due è ab­ba­stan­za vi­ci­no al va­lo­re cer­ca­to lo scar­to sarà mi­ni­mo e lo si può ac­cet­ta­re così com'è.
Si po­tran­no così de­li­ne­a­re le Case di quel mo­mento.
Sia che si stam­pi il dia­gram­ma del gior­no o se ne ela­bo­ri una co­pia in un pro­gram­ma di di­se­gno (pre­sto la tec­no­lo­gia con­sen­tirà di far­lo di­ret­ta­men­te sul cel­lu­la­re), il modo mi­glio­re è mar­ca­re pri­ma i 12 pun­ti se­con­do i gra­di in ta­bel­la, par­ten­do dal gra­do in­di­ca­to per ogni cu­spi­de; ciò è fa­ci­li­ta­to dal­le tac­che vi­si­bi­li tra pia­ne­ti e gra­di nu­me­ri­ci, ove si di­stin­guo­no l'ini­zio dei Se­gni e le de­cadi. Se nes­su­no stru­men­to è a por­ta­ta di mano, si può sem­pre ri­co­pia­re lo sche­ma a mano: i dati ci sono e con que­sti… le ri­spo­ste.
Le 6 cu­spi­di non di­chia­rate sono esat­ta­men­te op­po­ste alle loro com­ple­men­ta­ri (VII alla I, VIII alla II etc.) per 180º. Quin­di trac­cia­re 6 li­nee, pre­fe­ri­bil­mente in gri­gio chia­ro o a ma­ti­ta, da ogni pun­to al suo op­po­sto at­tra­ver­san­do il cen­tro, fino ad ot­te­ne­re uno sche­ma si­mi­le a quel­lo raf­fi­gu­ra­to. Con l'aiu­to di un pro­gram­ma gra­fi­co, ba­sta trac­cia­re un pri­mo asse che pas­si per il cen­tro, per poi du­pli­carlo e ruo­tar­lo nel­le 6 po­si­zio­ni; si può an­che me­mo­riz­za­re se­pa­ra­ta­men­te lo sche­ma ot­te­nu­to, per ri­a­dat­tarlo a dia­gram­mi di­ver­si.
A que­sto pun­to se ne pos­so­no stu­dia­re tut­ti i fat­to­ri com­po­nenti.

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l'im­ba­sti­tu­ra: le sei paia di Pun­ti
ecco i sei assi trac­cia­ti ed i Cam­pi nu­me­ra­ti;
come si vede, l'Ascen­den­te si tro­va in Toro
ed il Me­dioCielo in Ca­pri­cor­no si­tua il Sole
poco dopo il mez­zo­gior­no,
come è in ef­fet­ti nel luo­go in­di­cato.
le frec­ce di­mo­stra­no i sim­me­tri­ci
dei 6 pun­ti di par­ten­za in­di­ca­ti dal­la ta­bella.

  la Sin­cro­ni­ci­tà

Quan­to alla pro­prie­tà di­vi­na­to­ria o ma­gi­ca del mo­men­to pre­ci­so in cui vie­ne for­mu­la­to un que­si­to, ri­spet­to al que­si­to stes­so, basterà os­ser­va­re che que­sta non è che la pras­si di ogni pra­ti­ca di­vi­na­to­ria; e, pur ap­prez­zan­do l’aspet­to scien­ti­fi­co ed og­get­ti­vo del­le po­si­zio­ni ce­le­sti in ogni mo­men­to, che le di­stin­gue da un giro di car­te o dal di­spor­si di fo­glie di the, non si può non con­si­de­ra­re che lo stes­so prin­ci­pio di sin­cro­ni­ci­tà che com­bi­na Or­di­ne e Caos, fon­den­do­li in una uni­ca pul­sa­zio­ne ge­ne­ra­ti­va, det­ta allo spa­zio di ogni at­ti­mo una mi­ria­de di even­ti co­or­di­na­ti, la­scian­do flu­i­re at­tra­ver­so mo­da­lizzazioni con­ti­gue il pro­prio pe­ren­ne re­spiro.
Ogni cosa è ri­fles­so di al­tre e nul­la può es­se­re vi­sto come pu­ra­men­te ca­sua­le o to­tal­men­te pre­or­di­na­to: ciò che con­ta è che l’in­ne­sto del ri­chie­den­te in qua­lun­que mo­men­to e luo­go-di-fat­ti, pos­sa tra­dur­si in un in­se­ri­men­to ar­mo­ni­co nel­lo scor­re­re dell’ener­gia in­tel­li­gen­te, per trar­ne ispi­ra­zio­ne, in­for­ma­zio­ne e in­se­gna­men­to. Que­sto è le­ci­to, se vie­ne vis­su­to sin­cro­ni­camente. Come nell’usua­le di­vi­na­zio­ne, ogni mo­men­to è di­ver­so.
È vero che nul­la vie­ta ad una ste­sa di ta­roc­chi di ri­pe­ter­si tale e qua­le; ma la let­tu­ra, la per­ce­zio­ne, il tra­mi­te non sa­ran­no mai gli stes­si. Nul­la vie­ta del re­sto che il re­spon­so de­fi­ni­ti­vo ad un que­si­to pos­sa ri­pro­por­si nel­le con­clu­sio­ni an­che ri­vol­gen­do­si agli astri in più oc­ca­sio­ni di­stan­ti nel tem­po; in ogni caso è es­sen­zia­le non for­za­re, non gio­ca­re, es­se­re one­sti ed ac­cor­ti se si cer­ca ef­fet­ti­va ri­spo­sta.
Sa­re­te al­lo­ra sor­pre­si dal­la com­ple­tez­za e la per­ti­nen­za del­le si­tua­zio­ni emer­gen­ti. Po­i­ché dal­lo stes­so pun­to di vi­sta astro­lo­gi­co ed ec­cet­tua­to ogni de­ter­mi­ni­smo, an­che il mo­men­to in cui un que­si­to si con­fi­gu­ra ed af­fio­ra for­ma­le, con trat­ti chia­ri e l’im­pul­so or­mai ir­re­fre­na­bi­le di cosa ma­tu­ra­ta, ha una sua pre­ci­sa ra­gion d’es­se­re e non può non ri­sul­ta­re con­nes­so ad in­flu­en­ze che lo sti­mo­la­no.
E dun­que il mo­men­to in cui spun­ta è quel­lo più adat­to a con­te­ne­re la ri­spo­sta, come il rap­por­to tra un ger­mo­glio ed il suo frut­to.
Tut­to som­ma­to, tale pra­ti­ca astro­lo­gi­ca (in auge se­co­li fa; cfr. «CHRI­STIAN ASTRO­LOGY» di W. Lilly - Lon­dra 1647) pur ri­chie­den­do pre­ci­sa com­pe­ten­za, of­fre il van­tag­gio di non do­ver ri­cor­re­re alla me­dia­ni­tà né alla più ac­ces­si­bi­le, ma non meno cri­ti­ca, sen­si­ti­vi­tà, per i pro­pri ora­co­li. Tan­to­me­no al­l'im­prov­vi­sa­zio­ne di estra­nei. Così, come ogni cosa è scrit­ta in Cie­lo, pos­sia­mo de­ci­frarla ogni gior­no.

  dei Principi interpretativi

Trac­cia­te le Case per il mo­men­to che in­te­res­sa, si è de­fi­ni­ta la gri­glia dei set­to­ri at­tra­ver­so i qua­li le for­ze pla­ne­ta­rie ten­deranno ad agi­re. In tal modo, ri­fe­ren­doci alla di­na­mi­ca di base dell’im­pian­to di do­mi­fi­ca­zio­ne os­ser­viamo su­bi­to come ogni si­tua­zio­ne sia ca­rat­te­riz­zata da un sog­get­to o ri­chie­den­te (Asc e pia­ne­ta che lo go­ver­na e­/o che lo do­mi­na in con­giun­zio­ne) ed un og­get­to del­la ri­chie­sta (DS, o Casa che me­glio rap­pre­sen­ta l’ar­go­men­to del que­si­to, e suo go­ver­na­to­re). Di que­sto va poi con­si­de­ra­ta la na­tu­ra del Se­gno in cui è si­tua­to, in qua­le Casa, se è an­go­la­re (Asc, DS, MC, IC), se ne ri­sul­ta di­gnificato o non; se si tro­va in aspet­to col ma­e­stro dell’Ascen­den­te, se fa­vo­ri­to o af­flit­to da al­tri pia­ne­ti e qua­li, la Casa da essi rap­pre­sen­tata, per de­dur­ne re­la­zio­ne so­cia­le e po­si­zio­ne for­ma­le da cui pos­so­no de­ri­va­re ­tali in­flu­en­ze.
I vari set­to­ri, o Case, sono i fat­to­ri de­ter­mi­nan­ti per in­di­vi­dua­re le re­la­zio­ni tra le com­po­nen­ti di un tema; come si è det­to, per me­glio com­pren­de­re la mec­ca­ni­ca, i pia­ne­ti sono fa­u­to­ri del­le at­ti­nen­ze in­cen­trate nel­le Case at­tra­ver­so le ten­sio­ni in­dot­te da­gli Aspet­ti. Esse rap­pre­sen­tano il sub­stra­to di tut­ti i cam­pi del­la vita (es­sen­do con­te­nu­ti nel cer­chio) in cui ra­di­cano le no­stre com­po­nen­ti, mi­glio­ri e peg­gio­ri.
E se 12 sem­bran po­che, ba­sti con­si­de­ra­re che cia­scu­na può (e deve) es­se­re vi­sta come la pri­ma del suo te­no­re, alla qua­le tut­te le al­tre fa­ran­no ri­fe­ri­men­to cir­co­la­re. In al­tre pa­ro­le ogni pun­to può di­ve­ni­re al­ter­na­ti­va­men­te il cen­tro, o l’IO, ov­ve­ro­sia il sog­get­to del gi­ro­ton­do.
Pen­sa al cer­chio come non aven­te ini­zio, né fine. Come per le per­so­ne, an­che per ogni com­po­nen­te, qua­le che sia, il mon­do è ciò che gli ruo­ta d'in­tor­no; cia­scu­no vive la sce­na dal pro­prio pun­to di vi­sta e dun­que di par­ten­za. Per do­ve­re di ob­biet­ti­vi­tà da par­te di ognu­no ver­so i suoi si­mi­li, im­ma­gi­na­te come cia­scu­no (dei Se­gni) si re­la­zio­ni al cer­chio dal suo po­sto, pro­prio come gli spet­ta­to­ri in­tor­no alla pi­sta di un’are­na; e dun­que un Ge­mel­li vede il Can­cro pres­sap­po­co come un Arie­te vede il Toro. Li se­pa­ra la stes­sa fase ci­cli­ca, pur es­sen­do col­lo­ca­ti ad un pro­prio sta­dio ir­ri­pe­ti­bi­le del Tut­to.
Ogni spet­ta­to­re guar­da in­tor­no a sé e che vede? com­pa­gni ed op­po­nen­ti, ami­ci e ne­mi­ci, se­con­do le an­go­la­zio­ni, sem­pre re­la­ti­va­mente di­verse.
Ciò che per uno cre­sce, per l’al­tro cala; gli in­te­res­si con­tra­sta­no con gli in­te­res­si, o si com­bi­na­no spon­ta­ne­amente, per af­fi­ni­tà, ne­ces­si­tà, com­ple­men­ta­ri­tà o sem­pli­ce con­ve­nien­za; tali nel cer­chio, in ogni suo set­to­re, per ogni rap­pre­sen­tante o go­ver­na­to­re del Set­to­re, o di un Se­gno; tali nel­la vita.
Così il par­tner di cia­scun [tipo di] set­to­re sarà il suo 6º fron­ta­le, l'in­te­rio­ri­tà rap­pre­sen­tata dal 4º, l'at­tua­zio­ne dal 10º e così via.
È sot­to que­sta luce che ogni For­za ha la sua prio­ri­tà nel re­la­zio­narsi alle al­tre.
Ogni pun­to può di­ve­ni­re il cen­tro, men­tre il cen­tro è ini­zio di ogni cosa. Osta­co­li e ini­mi­ci­zie, fa­vo­ri ed elar­gi­zio­ni si al­ter­na­no ama­bil­men­te, tut­ti com­pre­si nel­la lo­gi­ca di un ci­lin­dro, o me­glio del cono in cui si svol­ge la spi­ra­le del di­ve­ni­re: cer­cheremo ora di mo­stra­re come ogni Set­to­re con­ten­ga e ri­flet­ta per essa le qua­li­tà de­gli al­tri 11 su al­tret­tan­ti li­vel­li in­te­rat­tivi - una del­le prin­ci­pa­li chia­vi di let­tu­ra di un’astro­lo­gia uni­ver­sa­le - esem­pli­fi­cando bre­ve­men­te la pra­ti­ca di tale pro­spet­ti­va cir­co­la­re del­la re­al­tà.

  Esempi e dialettica

Ove la casa IV rap­pre­sen­ti il pa­dre, (e la X la ma­dre) la X del­la IV rap­pre­sen­te­rà la ma­dre del pa­dre, cioè la non­na pa­ter­na. Se dun­que dal­la IV in­te­sa come ar­go­men­to di par­ten­za (I) per­cor­riamo i re­stan­ti 9 pas­si, rag­giun­ge­remo la Casa I, che è an­che il mon­do dell’io del sog­get­to per cui il tema è sta­to eret­to. Que­sta rap­pre­sen­te­rà pa­ri­men­ti l’at­ti­vi­tà del pa­dre, o la sua pro­ie­zio­ne nel­la vita: ed è in­dub­bio che tali va­lo­ri ine­ren­ti pa­dre e fi­glio si so­vrap­pon­ga­no, sod­di­sfan­do una dia­let­ti­ca dal­le cor­ri­spon­den­ze im­pec­ca­bi­li. Me­ri­ta com­ple­ta­re que­sto ap­proc­cio ini­zia­le, in­qua­dran­do il pro­fi­lo ma­ter­no: la Casa del­la ma­dre es­sen­do la X, an­che suo pa­dre, il non­no ma­ter­no, ver­rà si­gni­fi­ca­to dal­le spe­ci­fi­che del cam­po I; que­st’ul­ti­mo per la ma­dre si­gni­fi­ca an­che il fo­co­la­re do­me­sti­co (IV del­la X), l’in­ti­mi­tà.
Il che espli­ci­ta­men­te di­ver­si­fi­ca il modo in cui ognu­no dei ge­ni­to­ri è por­ta­to a vi­ve­re il pro­prio fi­glio: e non è che il frut­to di un pri­mo ten­ta­ti­vo di af­fron­ta­re un ar­go­men­to in que­sta chia­ve, già di per sé sti­mo­lan­te e ca­ri­co di pro­mes­se.
Pa­ral­le­la­mente si può de­dur­re che l’in­flu­en­za più di­ret­ta ed equi­li­bra­ta sul­la per­so­na­li­tà del sog­get­to (ma­schio) pro­ven­ga da que­sti due avi: la non­na pa­ter­na ed il non­no ma­ter­no.

Al­tret­tan­to im­pli­ci­ta­men­te la casa I in­di­ca come il sog­get­to (adul­to) si iden­ti­fi­chi con le aspi­ra­zio­ni (c. IX) dei pro­pri fi­gli (c. V): in­fat­ti ag­giun­gen­do 8 pas­si alla V giun­gia­mo nu­o­va­men­te al tre­di­ce­si­mo set­to­re, ov­ve­ro il pri­mo del­la ruo­ta di 12; e qua l’io ma­tu­ro (com­ple­ta­to il ci­clo del­le re­a­liz­za­zio­ni per­so­na­li) è an­che il pro­dot­to o l’af­fer­ma­zio­ne (V) del­le pro­prie aspi­ra­zio­ni (IX)!

For­mu­liamo ora un’ipo­te­si di na­tu­ra meno astrat­ta: sup­po­nia­mo il Sole ma­e­stro del­l’A­scen­den­te, si­gni­fi­ca­tore del sog­get­to da cui par­te la do­man­da.
Se que­sta ri­guar­da la par­tner, la VII ed il suo si­gno­re la rap­pre­sen­tano e in ge­ne­ra­le l’VIII ci in­for­ma sul­le sue fi­nan­ze ed ac­qui­si­zio­ni, la IX sui suoi pa­ren­ti pros­si­mi o sui suoi spo­sta­men­ti, pro­prio come la II ri­guar­da le fi­nan­ze del sog­get­to e la III le sue pa­ren­te­le e re­la­zio­ni pros­si­me. La X ri­guar­da, come si è vi­sto, il pa­dre di lei, l’XI i suoi fi­gli o il suo rap­por­to con essi o se avrà fi­gli; la XII pro­ble­ma­ti­che e di­pen­den­ti, la I l’amo­re, la II la mor­te e le ere­di­tà, la III i suoi gran­di viag­gi e così via.
Se il ma­e­stro del­la IX si tro­vas­se in VIII qua­dra­to al Sole, in re­la­zio­ne alla mo­glie vi sa­reb­be­ro da te­me­re come mi­ni­mo mal­di­cen­ze (cu­spi­de del­l’VIII c. in Ge­mel­li) o al­tro, da par­te di un pa­ren­te di lei. Op­po­sto al Sole in II, o in cat­ti­vo aspet­to al ma­e­stro del­la II, po­treb­be com­por­ta­re un in­te­res­sa­to sa­bo­tag­gio in­du­stria­le, ca­u­sa di per­di­te di de­na­ro e di af­fa­ri.
Ma­ga­ri in con­co­mi­tan­za di un viag­gio an­da­to male.. Se in­ve­ce si chie­desse di un’aman­te, si do­vreb­be fare ri­fe­ri­men­to al cam­po V, che la rap­pre­sen­ta come casa ascen­den­te di par­tenza.

Que­ste im­ma­gi­ni, cor­re­la­te ai pia­ne­ti co­in­vol­ti, po­treb­be­ro mol­ti­pli­car­si all’in­fi­ni­to.
Nell’astro­lo­gia ora­ria è an­che uti­le di­stin­gue­re gli Aspet­ti in in­gres­so da quel­li in usci­ta dei si­gni­fi­ca­tori; aspet­ti sfa­vo­re­vo­li che pos­so­no in­tro­met­ter­si, com­pro­met­ten­do il buon esi­to del rap­por­to ba­si­la­re; si­tua­zio­ni che su­ben­tra­no da al­tre in fase di dis­sol­ven­za, bu­o­ne o cat­ti­ve che sia­no.
Il sus­se­guir­si del­le vi­cen­de an­te­ce­den­ti e con­se­guen­ti ri­sul­ta de­li­ne­a­to chia­ra­men­te, in sin­to­nia al ca­le­i­do­sco­pio aspettuale.
Si do­vreb­be ad ogni oc­ca­sio­ne cer­ca­re di co­glie­re le at­ti­nen­ze del­la vita di tut­ti i gior­ni, in con­ti­nuo rin­no­va­men­to, con il mo­men­to sim­bo­li­co rap­pre­sen­ta­to da ogni Casa o set­to­re, ed esten­derne il si­gni­fi­ca­to a tut­ti i pos­si­bi­li va­lo­ri af­fi­ni, an­zi­ché rin­chiu­der­si nel­la gam­ma di espres­sio­ni cri­stal­liz­zate dall’abi­tu­dine.
Se ad es. ri­fe­riamo al cam­po III un no­stro mez­zo di tra­spor­to, il VI sarà quel­lo adi­bi­to al nor­ma­le ri­mes­sag­gio, il ga­ra­ge (la sua casa), un ti­pi­co pro­ble­ma quo­ti­dia­no; il II cor­ri­spon­derà all’of­fi­ci­na di ri­pa­ra­zio­ni (XII del­la III).
La qual cosa com­por­ta spe­se se­rie da par­te no­stra, per su­pe­ra­re i pro­ble­mi mag­giori.
È solo un caso mi­no­re, ma i con­ti tor­na­no.

Per­cor­re­re al­me­no tre vol­te il cer­chio zo­dia­ca­le per sco­pri­re nu­o­vi ri­fe­ri­men­ti e ri­lan­ci e re­la­zio­ni di spon­da, non sarà mai fa­ti­ca spre­cata.
Da que­ste spi­go­la­tu­re de­ri­va che le Case na­scon­do­no som­ma ri­le­van­za di si­gni­fi­ca­ti, sen­za il co­lo­re dei qua­li un sem­pli­ce aspet­to non dice mol­to, o po­treb­be ri­fe­ri­re fin trop­pe cose, il che equi­va­le. Le di­gni­tà o de­bi­li­tà de­ri­va­te dai ri­fe­ri­men­ti in­cro­cia­ti pos­so­no lar­ga­men­te de­ter­mi­na­re gli ef­fet­ti di un tran­si­to.
Le Case han­no la prio­ri­tà - se­gui­te dall’af­fi­ni­tà tra pia­ne­ta ed area in cui tran­si­ta - sul tipo di aspet­to. Con­fron­tiamo ogni gior­no tran­siti pri­vi di ri­scon­tro (è pur vero che non tut­ti han­no ef­fet­to tan­gi­bi­le nell’im­me­dia­to: mol­te cose ci ri­guar­da­no a no­stra in­sa­pu­ta o a di­stan­za), con al­tri da­gli ef­fet­ti scon­cer­tan­ti per pre­ci­sio­ne di con­te­nu­ti e tem­pi­smo: an­che su chi è vac­ci­na­to in­com­bono i pa­ra­dig­mi del­la ra­zio­na­lità…
Non sem­pre gli aspet­ti di tran­si­to in­di­ca­no l’in­sor­ge­re di nu­o­ve si­tua­zioni. A vol­te se­gna­no il con­flu­i­re di ten­den­ze pre­di­spo­ste dal tem­po, come lo scat­to di una mol­la, o la lan­cet­ta dei se­con­di che scan­di­sce un'ora in­te­ra; o il ma­ni­fe­starsi di con­di­zio­ni sin­cro­ni­che di mag­gio­re o mi­nor ri­lie­vo.
For­mu­la­re le re­go­le che con­fe­ri­sco­no ad un Tran­si­to ca­rat­te­re vi­ta­le nel­la quo­ti­dia­ni­tà, do­vreb­be es­se­re og­get­to di ve­ri­fi­ca si­ste­ma­ti­ca e uni­ta­ria, aven­do ogni uti­liz­za­to­re l’op­por­tu­ni­tà di tra­scri­ve­re e do­cu­men­ta­re espe­rien­ze vis­su­te, a con­fron­to (ed a be­ne­fi­cio) di tutti.
Sole e Luna gio­ca­no un ruo­lo pri­ma­rio, ri­fe­ri­ti al sog­get­to ed all’og­get­to del­la in­da­gi­ne. Se­le­zio­na­te i si­gni­fi­ca­tori del­le vo­stri in­ter­ro­ga­tivi se­con­do le loro at­ti­nen­ze, evi­tan­do di di­sper­dervi sui re­stan­ti fat­to­ri, seb­be­ne mai del tut­to estra­nei; tra­e­te le con­clu­sio­ni ba­san­dovi su­gli aspet­ti che for­ma­no con gli oc­cu­pan­ti po­si­zio­ni pri­vi­le­gia­te. Le cu­spi­di del­le Case sono fon­da­men­ta­li. Ri­fe­ri­tevi al set­te­na­rio tra­di­zio­na­le dei pia­ne­ti, da Luna a Sa­tur­no ed ai re­la­ti­vi do­mi­cili diur­ni e not­tur­ni: essi reg­go­no tut­ta la sfe­ra del com­por­ta­men­to.
Cer­ca­te in un se­con­do tem­po nei tran­saturniani in­di­ca­zio­ni d’ap­pog­gio e di con­fer­ma, scru­tan­do nel loro as­set­to le di­ret­ti­ve e di­spo­si­zio­ni karmiche la­ten­ti - non è d’ob­bli­go, ove non se ne curi age­vol­men­te la con­ce­zio­ne ed il peso - le re­con­di­te ra­di­ci dei fat­ti che ci at­ta­na­gliano o ci colmano di giu­bi­lo.
Dif­fi­da­te dei con­cet­ti di ne­fa­sto e be­ne­fi­co - da con­si­de­rar­si piut­to­sto poli di un ma­gne­te che trae cam­po dal­le no­stre scel­te - sen­za però di­men­ti­ca­re che la na­tu­ra re­strit­ti­va e pe­ri­co­lo­sa di Sa­tur­no e Mar­te, non di­gnificati o in aspet­to bel­li­co­so, può tra­sfor­mar­si in osta­co­lo qua­si ine­lut­ta­bi­le o in­sor­mon­ta­bi­le, il che nel­la più par­te dei fat­ti uma­ni ri­ve­ste lo stes­so peso; e che la na­tu­ra­le be­ne­vo­len­za di Gio­ve e spon­ta­ne­i­tà di Ve­ne­re pos­so­no tra­dur­si in trap­po­le dei sen­si o in­gan­ni il­lu­so­ri, se abu­sa­ti o di­sar­mo­ni­ci.

  L'insegnamento

Questo tipo di analisi e di sche­ma­tiz­za­zio­ne non man­ca di for­nirci un ul­te­rio­re, pre­zio­so in­se­gna­men­to: l'arte di va­lu­ta­re in­di­vi­dual­men­te il si­gni­fi­ca­to e la pre­sen­za di cia­scun Pia­ne­ta all'in­ter­no di un tema na­ta­le - ol­tre alla sua analisi nel con­te­sto ge­ne­ra­le - se­con­do quel­lo che è il suo oriz­zon­te spe­ci­fi­co, cioè po­si­zio­nan­dolo con la sua Casa come la pri­ma ed esa­mi­nan­do i re­la­ti­vi cam­pi oc­cu­pa­ti da­gli al­tri ed il loro spe­ci­fi­co orien­ta­men­to nei con­fron­ti del Pia­ne­ta “cam­pio­ne” che di­ven­ta, ad ogni suo mo­men­to, il sog­get­to pri­mo di tut­to l'in­sie­me.

In tal modo si po­tran­no ri-esa­mi­na­re le com­po­nen­ti ca­rat­te­ria­li una ad una, estra­po­landone le ca­rat­te­ri­stiche secondo il loro pro­prio pun­to di vi­sta, an­zi­ché quel­lo del con­te­sto com­ples­si­vo e ge­ne­ri­co; e lo stes­so vale per le va­rie fasi del­la vita, do­ta­te cia­scu­na di un'ot­ti­ca pre­ci­pua, per me­glio va­lu­tar­ne le im­pli­ca­zio­ni e le re­la­zio­ni con i fat­to­ri com­po­nen­ti esterni; e con 'ester­ni' in­ten­do: sia sot­to il pro­fi­lo tem­po­ra­le, cioè pre­ce­den­ti o suc­ces­si­vi ri­spet­to al­l'età, che ca­rat­te­ria­le ossia di­ver­si da quel fat­to­re do­mi­nan­te uno spe­ci­fi­co pe­rio­do del­la crescita.

Ogni Pia­ne­ta avrà quin­di un suo cie­lo, da cui un tipo di espe­rien­za uni­co ri­spet­to agli al­tri, de­ri­van­te dal suo po­si­zio­na­men­to e dal­la sua con­se­guen­te vi­sio­ne del­la re­al­tà cir­co­stan­te, per come gli si pre­sen­ta nel circolo.
Si po­trà così evi­den­zia­re con mag­gio­re ac­cu­ra­tez­za su quali vettori ogni fase del­l'espe­rien­za in­di­vi­dua­le in­te­ra­gi­rà con la ma­tu­ra­zio­ne del ca­rat­te­re, e vi­ce­ver­sa come le com­po­nen­ti ca­rat­te­ria­li ten­de­ran­no non solo a ma­ni­fe­­sta­r­si, ma ad es­se­re vis­su­te lun­go le di­ver­se tap­pe del per­cor­so vitale.