Plutone nei Segni | ![]() ![]() | Plutone nelle Case |
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i n f o r m a t i v a g e n e r a l e |
il Caos ed il CasoÈ il momento di soffermarsi sui concetti di Caos e di possibile casualità, in apparenza equivalenti (nella Lingua italiana basta invertirne due lettere per scivolare dall'uno all'altro), ma che debbono il loro senso ad un'origine affatto diversa.Il primo indica lo stato conseguente una disgregazione più o meno totale, il che non esclude una finalità, anzi, tutto nel creato lascia intendere che questa sussista a pieno titolo, quale Vettore intrinseco di ogni conseguente manifestazione. Il secondo trae spunto da una concezione eminentemente umana, un'etichetta tendenziosamente appiccicata all'inspiegabile; in breve una pura e semplice proiezione della nostra naturale ignoranza. Il Dizionario Devoto - Oli (più volte riferito), introduce “càos” in questi termini: 1. Presso i filosofi antichi, il disordine universale della materia, precedente al cosmo. …
e “caso” come:-etim- Dal latino chaos, greco kháos `baratro'. 1. Avvenimento fortuito, accidentale, imprevisto; per c., accidentalmente, senza l'intervento della volontà (l'ho incontrato per
c.); a c., senza alcuna precisa intenzione o considerazione (aprire il libro a c.)
-etim-
È curioso notare come anche nella 2ª accezione gli antichi si mantenessero più vicini ad un'idea di consequenzialità che non di dissociata accidentalità, poiché la caduta implica una condizione preesistente: ciò non manca di rifarsi ad un passaggio di stato, che a sua volta presuppone un rapporto di causa-effetto ed una potenziale logistica, anche nel ristagno più cupo e statico. Allo stesso tempo, il primo partecipa all'idea della più totale noncuranza contrapponendo allo stato caotico l'ordine susseguente; ma un tale ordine da reggere l'universo sensibile, come del resto la presunta “grande esplosione”, possono venir originati dal nulla?Dal latino casus -us `caduta', tratto da cadere `cadere'; …. Trovo difficile ricondurre al caso qualsivoglia fenomenologia, tra le infinite che in questo universo non cessano di stupirci per la loro rispondenza ad immancabili fattori di organizzazione e continuità; fattori propriamente sorgenti da quel «baratro … precedente al cosmo» e palesi testimoni nella nostra dimensione vitale-solare di una onnipresente azione distruttiva/rigenerativa, astrologicamente riferita alla Presenza plutoniana. Come concepire tanta energia come una espressione esente da qualunque forma di Volontà o Intento? potrebbe la vita trionfare perennemente sull'immancabile processo di disfacimento organico, se non fosse alimentata e diretta da un ordine latente ed implicito? forse per un caso reiterato? Non sorge il dubbio che tale incandescenza di trilioni di gradi, non sia che il manifestarsi di suprema INTELLIGENZA allo stato puro? Sì, di una MENTE sconfinata che sovrasta ogni definizione e della quale ciascun essere è un componente (coadiuvato nel sistema solare dalla Matrice nettuniana, a restar in tema), anche quando stenti a riconoscersi tale!
Caos è potenzialità, ancorché la più scomposta; il termine caotico richiama subito alla mente un intenso, inarrestabile movimento, dal quale soltanto può discendere qualunque forma di vita. Esso non suggerisce una condizione di stasi inerte, ma di intensa dinamica. Dinamica comporta energia e l'energia in sé implica sempre un punto di partenza ed uno di destino dunque appare finalizzata, come dimostra la “grande esplosione”; tuttavia non privilegia il caos né l'ordine, è energia e basta; ne deriva che il vettore, l'intelligenza, è partecipe di ciascuna delle parti in moto, singolarmente e così come le anima, le dirige nel flusso energetico (*!.
Conseguimento è la parola chiave di tale scenario;
ed il nostro problema principale nel conseguire risposte risiede a tutt'oggi proprio nell'esigenza di ottenerle spiegando tutto quanto a partire dalla materia, poiché essa non è che un “precipitato” funzionale e provvisorio della Realtà che la produce e non è, come si è indotti a pensare, sempre esistita né esiste ovunque, nello stesso Universo a noi noto, con identica modalità; non è “la realtà” dalla quale trarre riferimenti, ma anzi la più ingannevole irrealtà; e non si impara a volare correndo sulle sole gambe! ![]() ![]()
Più piccolo della nostra Luna, Plutone è il solo pianeta esterno all'orbita di Marte ad avere conformazione rocciosa. La sua orbita è talmente eccentrica da intersecare quella di Nettuno, con il quale interscambia per brevi periodi - in costante binomio con il suo satellite Caronte, traghettatore di anime (**) - il ruolo dominante di pianeta esterno, come di membrana cellulare del sistema; esercita così un'interazione gravitazionale (non la chiamerei perturbazione) con le orbite di Nettuno ed Urano, tale da aver condotto alla supposizione della sua esistenza, approdata a conferma nel 1930. | |||||||
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tema: | a t t r i b u t i | ![]() | ||||||
giorni | Martedì (dovrei quotare Venerdì come giorno della Terra?). | |||||||
domicilî | Ariete (diurno), Scorpione (notturno) | |||||||
descrizione | ||||||||
La scoperta e conseguente esigenza di inquadrare il Pianeta più misterioso, la cui orbita delimita l'intero Sistema, sembra aver accentuato la tendenza a rovistare nel torbido, forse in sintonia con un'epoca sull'orlo del collasso, collegandolo a tutti i possibili risvolti che dal disordine conducono all'aberrazione patologico-esistenziale. Eppure non vi è miracolo più grande e pieno di insegnamento di quello che fa risorgere la fenice dalle proprie ceneri, la vita rinnovarsi dalle sue stesse scorie. Così il buio cede il passo ad ogni nuovo giorno ed il pensiero luminoso può trarre coscienza da esperienze maturate nella tenebra. Per sua stessa natura, l'essere incarnato tende a misurare tutto con il proprio metro; ma riuscendo per un solo attimo con il necessario distacco a considerare il Tutto da una diversa prospettiva, si renderebbe conto che lo stesso ciclo della reincarnazione - ormai prossimo ad essere appurato - non potrebbe sussistere al di fuori da tale possibilità e con esso l'evoluzione individuale, che non è mai stata - e come potrebbe? - il risultato di combinazioni capricciose o episodiche di componenti del DNA. Solo un pensiero sprovveduto può far coesistere da un lato strutture la cui organizzazione è tale da superare a priori ogni forma di umano intelletto e dall'altro quel principio di totale casualità che le avrebbe congiunte ed assemblate.
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Il dispositore [dei beni] Plutone rappresenta tale possibilità, così come l'inferno plutoniano la concretizza.
La presenza e l'azione del Pianeta precede ogni possibile attualità, ogni costrutto, ogni principio rappresentando egli stesso l'origine delle cose nel mondo a noi noto, ma anche meno noto. Dal brodo primordiale alla realtà finita, tutto si configura progressivamente in risposta alla sua pulsazione, ordinatrice di cataclismi, sconvolgimenti e riedificazioni di ogni genere e portata. Reca quindi inattaccabili e non sempre sondabili questi principi, travolgendo con la sua presenza attiva ogni presupposto [apparentemente] contrario, ogni sorta di possibile interesse, se non quello di un divenire finalizzato. Attua un ideale di sopravvivenza decisamente più potente del nostro. È il prezzo da pagare per l'emancipazione; forse il riscatto di stati di coscienza spirituale adulterati da un errore primordiale o “l'Errore” ,di cui si parla in molte lingue, ma di cui nessuno sembra avere coscienza, da che non ne conserviamo apparente memoria. Plutone non è infatti la meta ultima, il traguardo finale, ma un funzionario della Creazione, quale ultimo orizzonte del sistema solare - quale formulazione del costrutto vitale - subito prima di un “Immenso”, a sua volta circoscritto da ulteriori passaggi. Come può tradursi una siffatta stravolgente potenzialità sul piano umano ed esistenziale? Nel meglio come nel peggio tutto fa capo al suo trono, dalla più piccola particella al suo stesso contenuto potenziale, capace di esplodere e far esplodere come di generare e germinare incessantemente. In ogni balcone è possibile assistere ad un seme portato dal vento che radica e cresce fino a spaccare il cemento senza la minima pietà. Quando una simile forza si applica alle tendenze umane, biologiche e psichiche e si manifesta per loro tramite, attingendo e rinfocolando quanto di più primigenio, primitivo e magari irrefrenabile vi alberga, può scatenarsi di tutto, proprio perché in ciascuno di noi tali componenti sedimentano per millenni, stratificate nei recessi più incolti dell'anima, in attesa di rettifica ed epurazione. | ||||||||
Guardiano della soglia del metafisico, Plutone può accordare possibilità e strumenti inimmaginabili a chi vi accede. Così molti degli errori commessi vengono ripetuti, addensando nuovi ostacoli alla risalita. Dal fuoco primordiale al petrolio, dalle atomiche ai genocidi la storia non lesina esempi. Credo che la prima lezione da apprendere da queste basilari premesse riguardi soprattutto ciò che non si dovrebbe azzardare. La seconda, sempre per suo tramite, è il senso del grande sacrificio rigeneratore che egli stesso mette in onda di era in era; veicolo della Compassione, è compassione Esso stesso.
Un Plutone ben messo ci garantirà forza e/o risorse per la vita; un Plutone leso è indice di un eccesso o una deviazione nell'imporre il nostro VOLERE, o di un abuso di potere, al quale dovremo porre rimedio, o che dovremo evitare nei casi di Transito. L'alito dei suoi Transiti è come un sussurro, dal timbro lento e grave, che non si ripeterà due volte, dato che il suo periodo di rivoluzione vede sfilare sette grandi cicli di Maestri dei Decani, nell'arco di 252 anni. Attribuirgli l'inferno solo perché può evocarlo nell'uomo è solo un modo dell'umanità per non affrontare se stessa; come gli altri Pianeti, anche Plutone è uno specchio del nostro essere. | ||||||||
Rappresenta il potere occulto e/o segreto nella società, che può esprimersi in forme svariate ma sempre imperanti, dai settori dell'economia, della politica, delle strategie belliche; per tale presenza nascosta, la sua azione va riscontrata negli agenti di cooperazione impersonati da altre figure planetarie e nella disposizione del tema. Vulcani e terremoti ne sono un´espressione di grande attualità. | ||||||||
L'insegnamento | ||||||||
Anche se miliardi di anni ci separano ancora dalla libertà, occorre concepire la dimensione materiale come uno stato transitorio, una condizione di prestito, volta a perfezionare una definitiva presa di coscienza; in fondo è quel che già si verifica per ciascun essere incarnato, nel pur breve e ristretto ciclo di ogni esperienza.
Per di più all'interno di tale transito, quella che chiamiamo materia è destinata ad attraversare trasmutazioni impensate; i prossimi decenni ne potrebbero fornire documento apprezzabile, con l'affacciarsi della quinta dimensione alla consapevolezza diurna, rendendoci partecipi di rinnovati piani della natura.
In veste di distruttore, Plutone ci invita a sperimentare ed interpretare la vita fisica come uno stadio di transizione, garante di una più elevata realizzazione non condizionata dai limiti dell'inevitabile caducità. È ormai noto che presso altri livelli superiori di questo Universo finito (quello infinito è altra cosa) hanno luogo condizioni di vita assai più perfezionate e durature di quella umana, tuttavia resta un nonsenso ricercare l'immortalità, anche quando i confini della morte sembrano essere stati scavalcati su questo stesso pianeta da rarissimi iniziati, poiché nessuno stato di esistenza fisico può supplire di per sé alla totale libertà dell'essere, né questo è il traguardo di qualsivoglia esistenza nella dimensione rallentata, già di per sé destinata a risolversi.
L'insegnamento di Plutone quindi è superare, sublimare. | ||||||||
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Persino nell'estrazione di numeri da una ruota si manifesta un'Intelligenza! eppure è considerata una successione talmente casuale da incontrare difficoltà a simularla…
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Il documento, frutto di esplorazione interdimensionale fino ai confini dell'invisibile, da parte di Chi aveva tutte le facoltà per poterla effettuare, descrive con dettagli sconcertanti (senza precedenti in alcuna tradizione, religione, disciplina o filosofia) la folata di ribellione che ha mandato a carte quarantotto parti di un meraviglioso Mosaico; rispetto al quale però ogni tessera conserva la memoria della sua posizione-funzione come un'inalienabile informazione congenita, poiché è la sua essenza che la fa essere quella che è e sarà in eterno, distinguendola per l'unicità anche nel caos che ne è seguito. | Nessuna tessera può sostituirsi ad altra nell'ineffabile mare dello Spazio dell'Esistenza (che non è l'Universo che conosciamo). Di fatto, solo riconquistando ognuna il proprio posto il quadro sarà di nuovo accessibile nella sua pienezza sublime. È Verità dura da sopportare; ma è anche la sola che permetta di abbracciare, con lo sguardo e con il cuore, un così vasto terreno di contraddizioni e sofferenze. Tutto il resto è solo supposizione, o fantasia tecnicistica; e non vi è certo bisogno di dimostrarlo, che l'impronta del Creatore è presente in ogni cellula di ogni sua creatura; o l'ingenuità è talmente grande da presumere di averlo potuto scoprire? ** ) |
E dove altrimenti avrebbe potuto collocarsi tale mansione, se non all'estrema periferia del mondo in cui esistiamo, nell'anello che tutto avvolge? | L'ambiente accademico, nonostante il discredito con cui si compiace di adombrare ogni conoscenza alternativa, non ha mai rinunciato al fascino di adottare per i suoi nuovi strumenti e scoperte nomi ereditati dalla mitologia anche se, stanti i suoi confini ufficiali, non può spingersi oltre tale vezzo. Sia che si tratti di semplice romanticismo, o di un'istintiva permanenza radicata nel subconscio di esseri in evoluzione, l'insieme di tali definizioni continua ad attestare una rispondenza astrologica inequivocabile, la qual cosa lascia sperare che ogni disaccordo sia solo un effetto passeggero, da giovane età. |