gli Aspet­ti in Astro_Time™

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In­tro­du­zio­ne

Mo­men­ti di­ver­si­fi­cati del­la ci­cli­ci­tà raf­fi­gu­ra­ta nel cer­chio - rap­pre­sen­ta­zio­ne pia­na per­fet­ta ma ste­re­o­ti­pa di un'on­da si­nu­so­i­da­le pe­ren­ne, a cui fa capo ogni pos­si­bi­le ma­ni­fe­sta­zio­ne - gli ASPET­TI sono la rap­pre­sen­ta­zio­ne evi­den­ziata del­le si­tua­zio­ni ar­mo­ni­che o di­sar­mo­niche che sor­go­no tra le par­ti all'in­ter­no di un tema astro­lo­gi­co. In un oro­sco­po na­ta­le ri­mar­cano note e pre­di­spo­si­zio­ne del­la per­so­na; nel sus­se­guir­si dei Tran­siti il “tem­po che fà” in­tor­no alla stes­sa; fautori di confronto e rettifica di situazioni di ogni tipo, tal­vol­ta sono veri e pro­pri “nodi che ven­go­no al pet­ti­ne”; in so­stan­za, l´av­vi­cen­dar­si de­gli A. nel­la loro con­ca­te­na­zio­ne pro­gres­si­va, fo­ca­lizza e de­ter­mi­na - tra­mi­te un sen­si­bi­le ed in­ten­so ri­chia­mo del­le stes­se - il ma­tu­ra­re del­le espe­rien­ze sot­to ul­te­rio­ri pun­ti di vi­sta, col­la­te­ra­li o com­ple­men­ta­ri.
Ge­ne­ral­men­te, ed in modo spe­cia­le in AstroTime, sono vi­si­bi­li nel­la Car­ta-del-Cie­lo in for­ma di li­nee che si al­lun­ga­no da un pun­to al­l'al­tro del cer­chio in­ter­no del­le Case, in un co­lo­re e tipo di trat­teg­gio che ne enun­cia la ti­po­lo­gia; il loro spes­so­re va­ria in fun­zio­ne del­l'ef­fi­cien­za del­l'A. (pre­ci­sio­ne) e del­l'in­ten­si­tà os­sia la di­ver­sa for­za espres­sa da cia­scun pia­ne­ta in quel tipo di A..
Nel­le no­ta­zio­ni dei Tran­siti sono rap­pre­sen­tati cia­scu­no dal pro­prio sim­bo­lo ge­o­me­tri­co e, se sono pen­den­ti, ac­com­pa­gna­ti da un isto­gram­ma oriz­zon­ta­le [di tipo sta­ti­sti­co] che ne an­nun­cia lo sta­to di avan­za­men­to.

Va da sé che esi­sta­no in­fi­ni­te pos­si­bi­li com­bi­na­zio­ni tra le po­si­zio­ni dei pia­ne­ti ed al­tri pun­ti sen­si­bi­li di un oro­sco­po e nes­su­na pri­va di si­gni­fi­ca­to; ma ogni­qual­vol­ta l'arco di di­stan­za tra due ar­go­men­ti cor­ri­spon­de ad una fra­zio­ne esat­ta del cer­chio: 1­/8, 1­/10, 1­/12 o ad un suo mul­ti­plo, scat­ta come una cor­ren­te ma­gne­ti­ca o vi­ta­le - tal­vol­ta un vero e pro­prio fre­mi­to - tra i due poli, ca­pa­ce di in­flu­en­za­re gli av­ve­ni­men­ti con una va­len­za di­pen­den­te dal tipo di an­go­lo (o dal­la fase vi­bra­to­ria) che li co­in­vol­ge. Va te­nu­to pre­sen­te che 'av­ve­ni­men­to' può es­se­re an­che un cam­bia­men­to o il so­prag­giun­ge­re di uno sta­to d'ani­mo, di una de­ci­sio­ne o di una pre­sa di po­si­zio­ne, no­stra o di al­tri nei no­stri ri­guar­di e via di­cen­do. Con ciò si in­di­ca quel­l'am­pia gam­ma di even­tua­li­tà, che a vol­te pos­so­no non es­se­re ma­ni­fe­ste nel­l'im­me­dia­to, ma che da quel­l'in­flus­so trag­go­no for­za e tono, per poi emer­ge­re una vol­ta ma­tu­ra­te. Le ra­gio­ni di tale ri­so­nan­za, che si pro­pa­ga in tut­to il cir­cu­i­to zo­dia­ca­le, sono sta­te am­pia­men­te esa­mi­na­te nel mio sin­te­ti­co trat­ta­to «Per una con­gru­en­za de­gli Aspet­ti», de­di­ca­to nel 1992 agli uten­ti del­l'AAP.

Gli Aspet­ti si tra­du­co­no in espe­rien­ze:

sa­ran­no po­si­ti­ve o ne­ga­ti­ve
se­con­do l'uso che ne vie­ne fat­to,
o il modo in cui le si ri­sol­ve.

Clas­si­fi­ca­zio­ne

A par­ti­re dal­la di­vi­sio­ne ar­mo­ni­ca fon­da­men­ta­le del cer­chio, si di­stin­guo­no tre fa­mi­glie ca­rat­te­riz­zate dal nu­me­ro di set­to­ri in cui il cer­chio vie­ne sud­di­vi­so, sem­pre ri­con­du­ci­bi­le ad una fi­gu­ra ge­o­me­tri­ca che ne è la base ar­mo­ni­ca con il mi­nor nu­me­ro di lati e cioè un trian­go­lo, un qua­dra­to o un pen­ta­go­no.
la vita è una strada in salita…
che tutti vorrebbero percorrere in discesa
La mal­sa­na abi­tu­di­ne di do­ver se­pa­ra­re le qua­li­tà astro­lo­gi­che 'ma­le­fi­che' da quel­le 'be­ne­fi­che' ha fat­to sì che ve­nis­se­ro tra­scu­ra­ti pro­prio que­gli Aspet­ti con ca­rat­te­ri­stiche di me­dia­zio­ne e bi­lan­cia­men­to: i Quin­ti­li; mal­sa­na, per­ché fi­glia e ma­tri­ce del più ego­cen­tri­co dua­li­smo, che fi­ni­sce con il re­spin­ge­re la re­al­tà an­zi­ché di­spor­si a re­spi­rarla.
In­ve­ro il nu­me­ro e gra­do dei pos­si­bi­li aspet­ti non si li­mi­ta a quel­li di cui ri­fe­ri­sce AstroTime ma, come per l'in­flu­en­za dei cor­pi ce­le­sti, si è pun­ta­to al­l'es­sen­zia­le, ove con­te­nu­ti e re­ci­pro­che pe­cu­lia­ri­tà si di­mo­stra­no al­ta­men­te si­gni­fi­ca­tivi nel­le ana­li­si, come nel­la dia­let­ti­ca che ne è la por­tan­te.
Ogni fa­mi­glia con­sta di quat­tro aspet­ti prin­ci­pa­li:
® ASPET­TI DI TER­ZA AR­MO­NI­CA
ca­den­za 1­/3 di cer­chio - na­tu­ra Fis­sa -
i più pros­si­mi al cen­tro, rap­pre­sen­tano ide­al­men­te la fu­sio­ne del­la tesi ad ogni an­ti­te­si, ope­ra­ta dal­la sin­te­si del 5 (vedi ol­tre) e dun­que il suo ri­tor­no in­te­gran­te al­l'Uni­tà ina­lie­na­bi­le.
Tre pun­ti nel­lo spa­zio sono ne­ces­sa­ri (e suf­fi­cien­ti) a de­fi­ni­re un cer­chio; tra essi vi è con­ti­nu­i­tà men­tre non vi può es­se­re con­trap­po­si­zio­ne.

I so­li­di ge­o­me­tri­ci ot­te­ni­bi­li con le fi­gu­re di base aiu­te­ran­no a me­glio com­pren­der­ne la na­tu­ra, ri­col­le­gan­doci in­vo­lon­ta­ria­men­te al «Ti­meo» di Pla­to­ne; in que­sto caso si trat­ta del te­tra­e­dro, da lui stes­so at­tri­bu­i­to al­l'ele­men­to Fu­o­co e co­sti­tu­i­to da quat­tro fac­ce trian­go­la­ri equi­la­te­re, ognu­na del­le qua­li co­mu­ni­ca con le al­tre tre; an­che nel­lo spa­zio non vi è so­lu­zio­ne di con­ti­nu­i­tà e si trat­ta del so­li­do le cui fac­ce sono più pros­si­me al ba­ri­cen­tro.

Ge­ne­ral­men­te con­si­de­ra­ti fa­vo­re­vo­li e di ac­cor­do, si ri­flet­to­no nel con­cet­to: «l'unio­ne fa la for­za».
Gli A. de­ri­va­ti dal Tri­go­no ge­ne­ra­no si­ner­gia e co­mu­nio­ne, pro­mu­o­ven­do i com­pi­ti e ac­ce­le­ran­do re­a­liz­za­zio­ni e sin­te­si.
Recano be­nes­se­re, il serntirsi a proprio agio.
Con­di­zio­ni «fa­ci­li» o fa­ci­li­ta­te (si deve tut­ta­via sem­pre te­ne­re con­to del­l'area da cui l'A­spet­to o il Tran­si­to pro­ven­go­no: Sa­tur­no da una XII, ad es., può tra­sfor­ma­re in una sfi­da an­che un Tri­go­no..).


30°Semisestile
60° Sestile
120°Trigono
150°Quinconce

Si può rav­vi­sa­re L'es­sen­za del Tri­go­no nel­la prima colonna dello schema de­li­ne­a­to al ca­pi­to­lo Pianeti, che rin­sal­da le tre istan­ze del­la Tria­de fat­ta Uomo: Io, Es e Su­per-Io, non di­sco­ste dal­la più pro­fon­da in­tu­i­zio­ne Fre­u­dia­na; ben­ché tale si­no­ni­mo si ri­flet­ta ad un li­vel­lo su­pe­rio­re nel­la for­ma­zio­ne stes­sa dei tre Pia­ne­ti len­ti.
Mar­te, l'Io at­ti­vo, si mi­su­ra co­stan­te­men­te con le pul­sio­ni di Ve­ne­re, men­tre ri­spon­de con la sua azio­ne al vo­le­re di Plu­to­ne. Si po­treb­be qua­si sup­por­re che, a de­ter­mi­na­te con­di­zio­ni e li­vel­li, i tre ruo­li sia­no in qual­che for­ma e mi­su­ra in­ter­scam­bia­bi­li.

Vi è chi lo pro­po­ne come sim­bo­lo del­la vita, per le sue af­fi­ni­tà con la strut­tu­ra del­la Si­li­ce e di vari com­po­sti chi­mi­ci co­sti­tu­i­ti da ele­men­ti al­l'ori­gi­ne del­la vita (l'ele­men­to fon­da­men­ta­le del re­ti­co­lo cri­stal­li­no dei si­li­ca­ti è co­sti­tu­i­to da un te­tra­e­dro ai cui ver­ti­ci vi sono quat­tro ioni os­si­ge­no, O2- e al cen­tro uno ione di si­li­cio, Si4+). Per il tetraedro rimando al più recente articolo integrativo, dal contenuto del tutto speciale
Astro­lo­gi­camente, pos­sia­mo ri­cer­carne il “si­gni­fi­ca­to” an­cor più in pro­fon­di­tà, come in­tro­dot­to al cap. sullo Zodiaco. Le 4 fac­ce di tre lati as­som­mano va­lo­re 12, che ram­men­ta i mesi del­l'anno.
È il tem­po del­la scan­sio­ne Zo­dia­ca­le.

Una cu­rio­si­tà, che te­sti­mo­nia la per­fe­zio­ne del te­tra­e­dro dal pun­to di vi­sta astro­lo­gi­co è in­si­ta nel­la di­spo­si­zio­ne dei ver­ti­ci. Se os­ser­viamo la fi­gu­ra pro­iet­ta­ta su un pia­no, ve­dia­mo in pra­ti­ca i suoi 4 ver­ti­ci dar for­ma ad uno sche­ma che ri­pren­de l'in­quar­ta­tu­ra del­l'oro­sco­po in modo es­sen­zia­le, po­i­ché qua­lun­que cop­pia dei suoi lati op­po­sti nel­lo spa­zio si in­cro­cia­no come gli assi car­di­na­li e si esten­do­no fino alla cir­con­fe­ren­za in cui la fi­gu­ra è na­tu­ral­men­te in­scri­vi­bi­le. Ciò si­gni­fi­ca che men­tre in pia­no det­ti ver­ti­ci si tro­va­no in qua­dra­tu­ra, è suf­fi­cien­te por­ta­re uno dei due assi su un pia­no se­pa­ra­to, fino a rag­giun­ge­re una di­stan­za tra i ver­ti­ci pari alla lun­ghez­za di un lato, per ve­de­re le Qua­dra­tu­re con­ver­tir­si in Trigoni! Vedi anche il DNA al link soprastante.

Se il trian­go­lo co­or­di­na i tre pia­ni co­sti­tu­en­ti l'es­se­re vi­ven­te: Fi­si­co, Astra­le e Spi­ri­tua­le - di cui i Bio­ritmi sono un ri­fles­so or­mai noto - ognu­no dei ver­ti­ci del te­tra­e­dro può as­su­me­re la po­si­zio­ne di cima del­la pi­ra­mi­de (ciò che non si ve­ri­fi­ca con il qua­dra­to), sin­te­tiz­zan­do l'equi­tà del­l'unio­ne dei tre an­go­li alla base.

¯ ASPET­TI DI QUAR­TA AR­MO­NI­CA
ca­den­za 1­/4 di cer­chio - na­tu­ra Car­di­na­le -
Ge­ne­ral­men­te con­si­de­ra­ti di osta­co­lo e di­sac­cor­do, sono i più sco­mo­di, co­or­di­nan­do i 4 ele­men­ti es­sen­zia­li del co­strut­to ma­te­ria­le; non­di­me­no fan­no scat­ta­re sui pro­pri car­di­ni con­trap­po­sti le mol­le del­la cre­sci­ta.
Evidenziano condizioni latenti o in arrivo di malessere. Con­tra­ria­men­te alla com­pat­tez­za del gran­de tri­go­no, la cro­ce de­gli Ele­men­ti tra­du­ce in ten­sio­ne con­ti­nua le for­ze dei suoi 4 brac­ci, le 4 di­re­zio­ni del­lo spa­zio pia­no, ognu­no dei qua­li ten­de ad af­fer­ma­re la pro­pria mo­da­li­tà, la­scian­do al 'mo­men­to di ro­ta­zio­ne' il com­pi­to cen­tri­pe­to del­la co­e­sio­ne. Ciò pone cia­scu­na del­le par­ti di fron­te ad un con­tra­sto o ad una spe­ci­fi­ca ca­ren­za. La con­trap­po­si­zio­ne, in­si­ta nei ver­ti­ci del Qua­dra­to, ge­ne­ra at­tra­ver­so i suoi an­go­li ef­fet­ti dua­li­sti­ci, con­trad­di­tori o ini­bi­to­ri, pro­vo­can­do ten­sio­ne de­sta­bi­liz­zante, at­tri­to e di­sac­cor­do tra le par­ti: se su­bi­ta è in­con­ci­lia­bi­li­tà che pro­vo­ca se­pa­ra­zio­ne; se pa­dro­neg­giata ali­men­ta la com­ple­men­ta­ri­tà. Solo una vera di­sci­pli­na de­gli op­po­sti può ri­sta­bi­li­re l'equi­li­brio ed evi­ta­re l'ef­fet­to di­strut­ti­vo con­se­guen­te alla di­vi­sio­ne.
Sarà utile rilevare che men­tre 'Op­po­si­zio­ne com­por­ta estre­mi­smo, ma im­pli­ca un prin­ci­pio di com­pen­sa­zio­ne che sor­ge dal­l'equi­li­brio, la Qua­dra­tu­ra è con­flit­to, at­tri­to, un dar­si di go­mi­to di esi­gen­ze e ca­rat­te­ri; in quan­to di­scre­pan­za ad uno sta­dio in­ter­me­dio è pri­va di com­pen­sa­zione.
Se il Tri­go­no è ma­tri­mo­nio, la Qua­dra­tu­ra è cri­si di cop­pia, ma qua­le dei due por­ti al raf­for­za­men­to o al di­vor­zio con mag­gior en­fa­si di­pen­de da mol­ti fat­to­ri: di cer­to il luo­go co­mu­ne da evi­ta­re è vi­ve­re in at­te­sa di un Tri­go­no e nel ti­mo­re di un Qua­dra­to.
D'al­tra par­te li si può in­ter­pre­ta­re come le ar­ti­co­la­zioni nel­l'os­sa­tu­ra - se mi si pas­sa il ter­mi­ne - del­la per­so­na­li­tà e del­la com­pa­gi­ne astra­le: i mo­men­ti più de­li­ca­ti, dal­la cui fun­zio­na­li­tà di­pen­de l'ef­fi­cen­za di tut­ti i mo­vi­men­ti pos­si­bi­li; in que­sta ot­ti­ca, gli an­go­li mi­no­ri agi­sco­no come le­ga­men­ti.
Con­di­zio­ni «dif­fi­ci­li» o con­tra­rie. È bene es­se­re mol­to cauti nel­l'av­va­lo­ra­re de­ci­sio­ni pre­se sot­to l'ef­fet­to di tali Aspet­ti.
La con­fi­gu­ra­zio­ne ge­o­me­tri­ca del Qua­dra­to, che in­ve­ste pri­ma­ria­men­te i Se­gni in guppo di Cardinali, Fissi o Mutevoli, of­fre uno spun­to alla ri­fles­sio­ne:
  1. in Se­gni Car­di­na­li si ri­scon­tra una ini­zia­le di­ver­gen­za di vo­lon­tà, che com­por­terà il bi­so­gno di un su­pe­ra­men­to con­ti­nuo;
  2. in Se­gni Fis­si si ve­ri­fi­ca un con­flit­to di in­te­res­si, che può espri­mer­si nei modi più di­spa­ra­ti, in con­co­mi­tan­za con i fat­to­ri del tema;
  3. in Se­gni Mu­te­vo­li si su­bi­sco­no gli ef­fet­ti di un di­sor­di­ne pro­ce­du­ra­le.
In pre­sen­za di do­mi­nan­ti po­si­ti­ve, un Aspet­to di que­sto tipo può tra­dur­si an­che solo in una no­ti­zia sgra­de­vo­le, ma si trat­terà co­mun­que di av­vi­sa­glie fa­cen­ti capo a pro­ble­mi non an­co­ra ri­sol­ti. Non as­su­mete cibi o be­van­de per i qua­li av­ver­ti­te un ri­fiu­to la­ten­te, in pre­sen­za di Tran­siti ne­ga­ti­vi, o fi­ni­reste con l'ali­men­tarne gli ef­fet­ti.


45°Semiquadrato
90°Quadrato
135°Sesquiquadrato
180°Opposizione

Le espres­sio­ni di Qua­dra­to sono ri­e­vo­ca­te dal­la colonna centrale dello schema de­li­ne­a­to al ca­pi­to­lo Pianeti, che dal­la sen­so­ria­lità del Mon­do lu­na­re e su­blu­na­re, al­l'in­con­te­stata pa­dro­nan­za Ura­nia­na del­le pro­prie­tà del­la so­stan­za ma­te­ri­ca, su­bli­mata dal­lo spie­ta­to in­qua­dra­men­to di ogni lato del­la vita da par­te di Sa­tur­no, per­vie­ne al com­pi­men­to vir­tua­le di ogni pe­ri­plo de­gli op­po­sti.
LA TESI

L'AN­TI­TE­SI

Dal qua­dra­to sor­ge il Cubo, sim­bo­lo del­la ma­te­ria co­sti­tu­i­ta (o cri­stal­liz­zata) e co­e­ren­te­men­te, come Pla­to­ne stes­so so­stie­ne, del­l'ele­men­to Ter­ra.


È in­te­res­san­te ri­le­va­re che il te­tra­e­dro re­go­la­re può in­scri­ver­si nel cubo pun­tan­do in cor­ri­spon­den­za dei quat­tro ver­ti­ci dia­go­nal­mente op­po­sti; per in­ci­so, come dal­la de­fi­ni­zio­ne or­to­go­na­le di un cubo si de­li­nea un esa­go­no, con­te­ni­to­re di due trian­go­li equi­la­te­ri con­trap­po­sti, i te­tra­e­dri in esso con­te­nu­ti sono due, in­ter­se­can­ti, par­ti­co­la­re di una cer­ta im­por­tan­za non sol­tan­to sim­bo­li­ca, come ve­dre­mo.
La fi­gu­ra che ne ri­sul­ta con­tie­ne al­tri 4 te­tra­e­dri con base equi­la­te­ra e le al­tre fac­ce cor­ri­spon­den­ti alla metà dei qua­dra­ti, che rac­chiu­do­no il so­li­do cen­tra­le e pos­so­no es­se­re ac­co­sta­ti come i 4 quar­ti di una pi­ra­mi­de alta quan­to il cubo, i cui lati di base equi­var­ran­no alla dia­go­na­le del cubo stes­so. Come dire che i 4 spic­chi di una pi­ra­mi­de che ri­spet­ti quel­le pro­por­zio­ni co­sti­tu­i­sco­no la con­tro­par­te sta­ti­ca di un te­tra­e­dro per­fet­to.


Le 6 fac­ce di 4 lati as­som­mano va­lo­re 24, che ri­cor­da le ore del­la gior­na­ta.
È il tem­po in cui si ri­par­ti­sco­no le Case.

° ASPET­TI DI QUIN­TA AR­MO­NI­CA
ca­den­za 1­/5 di cer­chio - na­tu­ra Mu­tan­te -
come enun­cia la stes­sa fi­gu­ra, av­vi­ci­nan­dosi ar­mo­nio­sa­mente alla con­ti­nu­i­tà del moto cir­co­la­re. Comportano transizione, tra­sfor­ma­zio­ne, con guadagno o perdita. In­no­va­zio­ne, ri­fa­ci­men­to. Alle for­me del Quin­ti­le sem­bra af­fi­da­to il com­pi­to di scio­glie­re l'ap­pa­ren­te fis­si­tà del­la ma­te­ria, ben rap­pre­sen­tata nel­la cro­ce de­gli ele­men­ti. L'an­da­men­to del­la fi­gu­ra in­fat­ti ri­sol­ve la ri­gi­di­tà del qua­dra­to tra­sfor­man­done la ten­sio­ne sta­ti­ca in un flus­so a scor­ri­men­to con­ti­nuo: non vi sono pa­u­se, né con­flit­ti nei suoi Aspet­ti, po­si­ti­vi o ne­ga­ti­vi che sia­no, né vi è d'al­tra par­te la com­ple­tez­za im­pec­ca­bi­le ed au­to­suf­fi­cien­te del gran­de Tri­go­no, in cui cia­scun ver­ti­ce co­mu­ni­ca con gli al­tri; a dif­fe­ren­za dal­le pre­ce­den­ti, qua cia­scun Aspet­to non vede del­l'in­sie­me che la par­te con­se­guen­te, ver­so la qua­le mu­o­ver­si o an­te­ce­den­te, dal­la qua­le trar­re mo­ven­za, ma mai in qua­li­tà di op­po­nen­te.
Si­no­ni­mo del­la di­scus­sio­ne come dia­let­ti­ca, di trat­ta­ti­ve e ne­go­zia­ti, di i­ne­vi­ta­bi­li com­pro­mes­si, dal­la scan­sio­ne del Qua­dra­to vol­ta a de­fi­ni­re lo Spa­zio, è il vero im­mer­ger­si nel­l'inar­re­sta­bi­le spi­ra­le del Tem­po e nel­l'in­trin­se­co fi­na­li­smo del­le sue stra­te­gie.
Poco co­no­sciu­ti e pra­ti­ca­ti, ma nien­te af­fat­to 'mi­no­ri', gli A. pri­ma­ri del Quin­ti­le sono anzi i più ri­cor­ren­ti, sud­di­vi­den­do il cer­chio il mag­gior nu­me­ro di vol­te; essi com­por­ta­no rin­no­va­men­to at­tra­ver­so pas­sag­gi di sta­to, per ac­qui­si­zio­ne o per­di­ta, la me­ta­mor­fo­si evo­lu­ti­va-in­vo­lu­ti­va del­le si­tua­zio­ni.
Quan­te vol­te una vi­cen­da si con­fi­gu­ra in vi­sta di un tra­guar­do che pre­ve­de o pro­met­te un cer­to tipo di svi­lup­po, per poi con­ver­tir­si stra­da fa­cen­do in tutt'al­tra so­lu­zio­ne, mu­tan­do di mo­ven­te e di­re­zio­ne se non di sco­po e sen­za che ciò sia im­pu­ta­bi­le ad un dra­sti­co con­flit­to? Bi­no­mio co­strut­to­re-di­strut­to­re, non ge­ne­ra con­nu­bio o di­sac­cor­do, ma la me­dia­zio­ne al­ter­na­ti­va, o una pre­sa di po­si­zio­ne so­sti­tu­ti­va, che con­se­gue gra­zie al sa­cri­fi­cio di una par­te per l'af­fer­mar­si del­l'al­tra. Come in­du­ce a pen­sa­re l'enun­cia­to del te­o­re­ma di Pi­ta­go­ra:

 32 + 42 = 52 

essi rac­chiu­do­no in qual­che modo le qua­li­tà di Tri­go­no e Qua­dra­tu­ra, ram­men­tan­doci che ogni aspet­to di una que­stio­ne rac­chiu­de il seme del suo op­po­sto e per co­stru­i­re è per lo più ne­ces­sa­rio di­strug­ge­re.
Lo fa la Na­tu­ra, come qual­sia­si pro­get­ti­sta, po­i­ché ogni nu­o­va re­a­liz­za­zio­ne so­sti­tu­i­sce quel­la pre­ce­den­te e in qual­che modo la de­mo­li­sce ap­pro­prian­dosi del­l'e­ner­gia che l'ha ge­ne­ra­ta e rin­no­van­dola in cre­scen­do.
Le rela­zioni fra le tre fami­glie si pos­sono rife­rire an­che alla for­mu­la­zione, molto elo­quente, di:

 attra­zione - repul­sione - pro­pul­sione 

Os­ser­van­do la pi­ra­mi­de a base qua­dra, si può de­dur­re che il suo ver­ti­ce rap­pre­sen­ti la sin­te­si dei 4 ele­men­ti di­spo­sti sul pe­ri­me­tro di base: la 5ª es­sen­za è in­fat­ti ri­fe­ri­ta al li­vel­lo ete­ri­co, so­stan­za pri­ma nel­la for­ma­zio­ne e man­te­ni­men­to del pia­no vi­ta­le cor­po­reo. Im­pal­pa­bi­le e non vi­si­bi­le, la sua fun­zio­ne è pri­ma­ria an­che nel me­dia­re la fun­zio­na­li­tà or­ga­ni­ca col­le­gan­dola al cor­po astra­le (e vi­ce­ver­sa) di ogni in­di­vi­duo.
Di­ver­sa­men­te dal­le al­tre ca­te­go­rie, in cui un Aspet­to co­in­vol­ge e con­net­te le due par­ti in uno scam­bio di ve­du­te o di cor­ren­ti, in­con­tro o scon­tro che sia, va te­nu­to pre­sen­te che ogni Quin­ti­le muo­ve il quan­tum di ener­gia in modo qua­si uni­di­re­zio­na­le, come un'on­da ma­ri­na che non ces­si mai di avan­za­re, fino a che fran­ge. L'at­ti­tu­di­ne di un Pia­ne­ta si ri­ver­sa sul­l'al­tro che pro­prio per la po­si­zio­ne con­cor­ren­te la ri­ce­ve, o su­bi­sce, ub­bi­dien­te a leg­gi, più che di al­ter­nan­za ci­cli­ca, di un rin­no­va­men­to e di­rei qua­si in­cre­men­to con­ti­nui. In tali casi il Pia­ne­ta che man­tie­ne ca­rat­te­re pre­va­len­te non è sem­pre il pro­mit­ten­te, ma quel­lo at­ti­vo nel­l'ali­men­ta­re o nel­l'ali­men­tar­si o de­mo­li­re, cioè il pri­mo dei due; in li­nea di mas­si­ma, in­for­man­doci la trac­cia del­l'Aspet­to quan­to di un Pia­ne­ta giun­ga al­l'al­tro, sug­ge­ri­sce an­che quan­ta par­te del pas­sag­gio può por­ta­re a ma­tu­ra­zio­ne il cam­bia­men­to.


36°Semiquintile
72°Quintile
108°Tridecile
144°Biquintile

Le espres­sio­ni di Quin­ti­le si ri­scon­tra­no fa­cil­men­te nel­la terza colonna dello schema de­li­ne­a­to al ca­pi­to­lo Pianeti. ma­ni­fe­state dal­le pre­ro­ga­ti­ve di col­le­ga­men­to ed in­ter­scam­bio Mer­cu­riane, nel­le doti di me­dia­zio­ne e so­ste­gno Gio­via­no ad ogni li­vel­lo di or­di­na­men­to, in­fi­ne nel tra­spor­to e nel­le mo­di­fi­ca­zio­ni strut­tu­ra­li e com­por­ta­men­ta­li, in una pa­ro­la evo­lu­ti­ve, ali­men­ta­te da Net­tu­no.
Non posso non citare fin da ora la mia più re­cen­te ac­qui­si­zio­ne, a stra­or­di­na­ria con­fer­ma di quan­to espo­sto - sul­la qua­le mi ri­pro­met­to di tor­na­re per l'ap­pro­fon­di­men­to che me­ri­ta - ben­ché sia frut­to da de­cen­ni del­la ri­cer­ca del gran­de Pier Lu­i­gi Ighina, già as­si­sten­te di Gu­gliel­mo Mar­co­ni: si tratta dell’ato­mo magnetico, di cui riporto alcune informazioni più che esplicite, dal suo libro: «La scoperta dell’atomo magnetico (1954)».
"Avevo così costatato che l’ato­mo ma­gne­ti­co è il pro­mo­to­re di tut­ti gli al­tri ato­mi. In al­tre pa­ro­le ave­vo no­ta­to che l’ato­mo ma­gne­ti­co si tro­va in mez­zo agli al­tri ato­mi per dar loro il mo­vi­men­to con­ti­nuo.
Pen­sai che se si fos­se riu­sci­ti ad iso­la­re gli ato­mi del­la ma­te­ria da­gli ato­mi ma­gne­ti­ci, i pri­mi non avreb­be­ro più la pos­si­bi­li­tà di mu­o­ver­si. E que­sto ot­tenni: gli ato­mi del­la ma­te­ria iso­la­ti da quel­li ma­gne­ti­ci ri­ma­ne­va­no fer­mi e la ma­te­ria non si tra­sfor­ma­va. Pen­sai al­lo­ra che se l’ato­mo ma­gne­ti­co po­te­va in­flu­en­za­re tut­ti gli ato­mi esi­sten­ti, avreb­be an­che po­tu­to pro­dur­re tut­te le va­ria­zio­ni de­gli ato­mi del­la ma­te­ria. E an­che ciò co­sta­tai dopo es­se­re riu­sci­to a re­go­la­re il mo­vi­men­to del­l'ato­mo magnetico."
Questo è l’atomo magnetico che è sta­to fo­to­gra­fa­to nel la­bo­ra­to­rio di Pier Lu­i­gi Ighina nel­l'anno 1940, per mez­zo di un mi­cro­sco­pio ato­mi­co, con in­gran­di­men­to del­l'ato­mo di un miliardo di volte.
Nella foto dell'atomo magnetico si vedono i cinque canaletti d’atomi assorbenti che ser­vo­no a frenare l’atomo magnetico; nel centro si nota la dilatazione prodotta dalla pulsazione dell’atomo stesso.
Ognuna di queste pulsazioni pro­du­ce e lan­cia at­tor­no al­l'ato­mo ma­gne­ti­co un’ener­gia, che nel­­la foto è raf­fi­gu­ra­ta dal sot­ti­le cir­coletto lu­mi­no­so at­tor­no al­l'ato­mo cen­tra­le.
Il cir­coletto lu­mi­no­so si espan­de a sua vol­ta tan­to da for­ma­re un cir­co­lo più gran­de così fino al­l'esa­u­ri­men­to del­la sua pul­sa­zio­ne.
Il sus­se­guir­si dei cir­coletti ge­ne­ra­ti dal­le pul­sa­zio­ni pro­du­ce l’ada­giamento dei cir­coletti stes­­si uno sem­pre più vi­ci­no del­l'al­tro, come a co­pri­re e na­scon­de­re com­ple­ta­men­te, come uno scu­do pro­tet­ti­vo, l’ato­mo cen­tra­le.
Que­st’ato­mo è il più pic­co­lo di tut­ti gli al­tri ato­mi e per leg­ge ato­mi­ca più pic­co­lo è l’ato­mo più ve­lo­ce è la sua pul­sa­zio­ne.
Esso è quel­lo che im­pri­me a tut­ti gli al­tri ato­mi il loro mo­vi­men­to, di­ven­tan­do così il pro­mo­to­re di essi.



CON­GIUN­ZIO­NE ed EQUI­DI­STAN­ZE
Tre­di­ce­si­mo e in­di­pen­den­te, l'aspet­to di Con­giun­zio­ne tra due pia­ne­ti at­ti­gui, co­mu­ne­men­te clas­si­fi­ca­to a zero gra­di di di­stan­za e con­trap­po­sto al­l'op­po­si­zio­ne (180°), è qui con­ce­pi­to piut­to­sto come A. di 360° (in chiu­su­ra) e con­si­de­ra­to di na­tu­ra po­li­va­len­te - come ap­pro­fon­di­to nel trat­ta­to già ci­ta­to - a se­con­da dei pia­ne­ti co­in­vol­ti e del­la loro sede. Da que­sto suo es­se­re come il ba­ri­cen­tro di tut­ta la ca­te­na aspettuale de­ri­va Il suo ca­rat­te­re so­la­re, o di fu­sio­ne; di fat­to ogni in­ter­re­la­zio­ne tra due ar­go­men­ti col­le­ga­ti (da bu­o­no o cat­ti­vo Aspet­to) deve la sua ra­gion d'es­se­re ad una sin­te­si po­ten­zia­le nel­l'uni­tà.

Una com­pa­ra­zio­ne si­not­tica del suo si­gni­fi­ca­to con­du­ce a de­du­zio­ni che po­trem­mo de­fi­ni­re li­ne­a­ri:

  • Con­giun­zio­ne si­gni­fi­ca UNIO­NE, lad­do­ve
  • Op­po­si­zio­ne si­gni­fi­ca CON­FRON­TO.
  • Che cosa poi fa­vo­ri­sca il suc­ces­so nel con­se­gui­re l'equi­li­brio ri­so­lu­ti­vo, os­sia che ga­ran­ti­sca la co­mu­nio­ne tra i di­ver­si ca­rat­te­ri ed in­te­res­si va ri­cer­ca­to nel­la fi­lo­so­fia in­si­ta nel Quin­ti­le, pres­so il qua­le il sa­cri­fi­cio stes­so non è mai im­po­sto né subìto come una pre­va­ri­ca­zio­ne o un ol­trag­gio, ma è na­tu­ra­le ali­men­to del flus­so del­la tra­sfor­ma­zio­ne.
Quan­to alla fa­mi­glia di Qua­dra­to è fa­ci­le os­ser­va­re che se tale cri­te­rio di Op­po­si­zio­ne (180°) non ri­ve­ste ne­ces­sa­ria­mente il su­o­no di un con­flit­to piut­to­sto che di un po­ten­zia­le com­ple­ta­men­to, le due fasi di Qua­dra­to (90°) sono in­ve­ce in­di­ci di di­scor­dan­za cre­scen­te (quel­lo de­stro in quan­to na­scen­te se il Pia­ne­ta pro­mit­ten­te è di­ret­to ed ugual­men­te il si­ni­stro os­sia ca­lan­te, quan­do è Re­tro­gra­do, po­i­ché in en­tram­bi i casi vi è ten­den­za ver­so l'Op­po­si­zio­ne) o di­scor­dan­za ca­lan­te (i casi op­po­sti, quan­do il mo­vi­men­to ten­de alla Con­giun­zio­ne) ma sem­pre di di­scor­dan­za si par­la, sia che con­du­ca a o pro­ven­ga dal con­fron­to fi­na­le sud­det­to. È ab­ba­stan­za dif­fi­ci­le in­fat­ti ri­scon­tra­re i ger­mi del­l'in­te­sa in tali Aspet­ti in­ter­me­di, come pure nei loro pun­ti di mez­zo (45° e 135°), seb­be­ne pro­prio la pro­va su­pe­ra­ta sia quel­la fo­rie­ra di gua­ri­gio­ne e di vit­to­ria, men­tre la se­pa­ra­zio­ne ne è solo il lato ne­ga­ti­vo, con­se­guen­te a scel­te di par­te.

Un pa­ra­me­tro che si è ri­te­nu­to di non do­ver tra­scu­ra­re, dopo mol­ti anni di ve­ri­fi­che, è dato in­fi­ne dal pun­to di Equi­di­stan­za dal Sole da par­te di qua­lun­que Pia­ne­ta. Già le ri­cer­che con­dot­te da un grup­po di scien­zia­ti Ce­co­slo­vac­chi (ASTRA) in­tor­no agli anni '60, gra­zie ad in­se­gna­men­ti ri­ca­va­ti dal­lo stu­dio di an­ti­che iscri­zio­ni Egi­zie pro­ve­nien­ti da Dendera, di­mo­stra­ro­no che il ri­pe­ter­si del­l'an­go­la­zio­ne Sole-Luna ra­dix era la chia­ve del ve­ri­fi­car­si di con­di­zio­ni di fe­con­di­tà nel­la don­na, con un'in­ci­den­za su­pe­rio­re più del dop­pio a quel­la del pa­ral­le­lo ci­clo bio­lo­gi­co. In bre­ve, gior­ni fe­con­di si ve­ri­fi­ca­no quan­do la Luna si por­ta ad una di­stan­za dal Sole [at­tua­le] iden­ti­ca alla di­stan­za del cie­lo di na­sci­ta. Ciò con­sen­ti­va non solo di evi­ta­re na­sci­te in­de­si­de­rate, ma di pro­gram­ma­re la na­sci­ta di uno o più fi­gli del ses­so pre­fe­ri­to, re­go­lan­do­ne il con­ce­pi­men­to con la Luna in un Se­gno di na­tu­ra 'ma­schi­le' o 'fem­mi­ni­le'. Ri­te­nen­do - ed aven­do spe­ri­men­ta­to in di­ver­se cir­co­stan­ze - che tale prin­ci­pio pos­sa ap­pli­car­si agli al­tri cor­pi ro­tan­ti, in re­la­zio­ne alle loro spe­ci­fi­che pro­prie­tà, sot­to­po­nia­mo alla ve­ri­fi­ca an­che que­sto va­lo­re per cia­scun pia­ne­ta.

La no­ta­zio­ne di que­sta con­di­zio­ne è ri­as­sunta nel se­guen­te esem­pio:

V

i cui sim­bo­li van­no let­ti: Net­tu­no in Casa V è ad una di­stan­za dal Sole [at­tua­le] equi­va­len­te a Sole-Gio­ve ra­di­ca­li. Gli ide­o­gram­mi, già adot­ta­ti per l'AAP, cor­ri­spon­dono per lo più ai sim­bo­li gra­fi­ci tra­di­zio­na­li, fat­ta ec­ce­zio­ne per al­cu­ni come il Se­sti­le e gli A. di Quin­ti­le co­mu­ne­men­te poco dif­fu­si, ho pre­fe­ri­to un'im­ma­gi­ne che, gra­zie al sof­twa­re, ri­por­tasse più da vi­ci­no al loro si­gni­fi­ca­to ri­mar­can­done lo svi­lup­po nel cer­chio.

Se su un pia­no bi­di­men­sio­na­le il 4 ge­ne­ra un qua­dri­la­te­ro, le cui dia­go­na­li for­ma­no una cro­ce, ecco che nel­lo spa­zio dà for­ma al te­tra­e­dro, che non con­tie­ne dia­go­na­li, né con­flit­ti;


il 5 con­ver­te l'il­lu­so­rie­tà del qua­dri­la­te­ro, che è solo pro­ie­zio­ne piat­ta del­la con­trap­po­si­zio­ne, alla re­al­tà vi­ta­le del­lo spa­zio a tre tri­di­men­sioni, dove la pre­sen­za del ver­ti­ce as­so­cia in ro­ta­zio­ne le quat­tro fac­ce trian­go­la­ri del te­tra­e­dro (il 3) a cia­scun lato del qua­dra­to, ani­man­dolo di nu­o­va per­fe­zio­ne: quel­la del­le tri­pli­ci­tà e qua­dru­pli­ci­tà del­lo Zo­dia­co.

Nel mio trat­ta­to «IL SEGRETO DEI 5 RITI TIBETANI» una nota a pag. 40 è ri­fe­ri­ta al 5° mo­vi­men­to: il Vor­ti­ce e ri­por­ta:
“Il modo in cui le ro­ta­to­rie che re­go­la­no la cir­co­la­zio­ne di ve­i­co­li ri­sol­vo­no il con­flu­i­re del traf­fi­co ad un cro­ce­via dal­le va­rie di­re­zio­ni - con un’ele­gan­za da far di­men­ti­ca­re l'esclu­si­vi­smo dei se­ma­fo­ri - è una rap­pre­sen­ta­zio­ne in­tro­dut­ti­va su cui me­ri­ta sof­fer­mar­si sin d’ora, seb­be­ne par­zia­le, di come il prin­ci­pio del Vor­ti­ce pos­sa “ac­cor­da­re” le 4 sol­le­ci­ta­zio­ni pro­ve­nien­ti da cia­scun brac­cio del­la cro­ce.”
L'espres­sio­ne esclu­si­vi­smo dei se­ma­fo­ri ren­de as­sai bene l'im­ma­gi­ne del­l'“aut aut” e con­se­guen­te at­tri­to, im­pli­ci­to nel­le for­ma­zio­ni di Qua­dra­tu­ra, le cui spin­te pos­so­no con­flu­i­re solo per il tra­mi­te di uno scor­ri­men­to ar­mo­ni­co in­dot­to, che le rac­cor­di e tra­sfor­mi, uni­fi­can­dole.
LA SIN­TE­SI

Dal pen­ta­go­no na­sce il do­de­ca­e­dro che - dopo l'at­tri­bu­zio­ne di Aria al­l'ot­ta­e­dro ed Ac­qua al­l'ico­sa­e­dro (la ci­ta­zio­ne me­ri­ta­va di es­se­re com­ple­ta­ta), Ele­men­ti di equi­no­zi e dun­que in­ter­me­di, ri­spet­ti­va­men­te con 8 e 20 fac­ce tuttte trian­go­la­ri - è at­tri­bu­i­to al­l'ete­re os­sia il 5º ele­men­to, de­fi­ni­to an­che 'quin­tes­sen­za'.
Pro­ba­bil­mente è per que­sta col­lo­ca­zio­ne ol­tre il qua­ter­na­rio che è sta­to tan­to ed in­giu­sta­men­te ne­glet­to da­gli astro­lo­gi. È quel che più si ap­pros­si­ma ad una 'pal­la' (fino ad ispi­rarne i modi di fab­bri­ca­zio­ne); e dun­que alla mo­bi­li­tà del­la sfe­ra e del­la ruo­ta.


In ef­fet­ti la fi­gu­ra stel­la­ta del pen­ta­go­no con­tie­ne il rap­por­to ge­o­me­tri­co-ma­te­ma­ti­co che de­fi­ni­sce la "se­zio­ne au­rea", sim­bo­lo di svi­lup­po del­la spi­ra­le per ec­cel­len­za; per ac­cen­nar­lo bre­ve­men­te, basterà dire che un lato del pen­ta­go­no na­tu­ra­le sta al lato del pen­ta­go­no con­ves­so, o stel­la­ta, nel rap­por­to nu­me­ri­co di 0,618034.. a 1, op­pu­re 1 a 1,618034.., l'ir­ri­pe­ti­bi­le va­lo­re ri­sul­tan­te dal­la for­mu­la:

V5 ±1
­2

evi­den­te­mente im­per­nia­ta sul nu­me­ro 5.
Per chi è pra­ti­co di ge­o­me­tria, il lato AP ri­por­ta­to sul brac­cio AF lo in­con­tra nel pun­to B di in­ter­se­zio­ne del­la stel­la me­de­si­ma; e la sua mi­su­ra co­sti­tu­i­sce il lato cor­to AD del ret­tan­go­lo au­reo sot­to­stan­te, di cui il lato lun­go è ap­pun­to un lato del­la fi­gu­ra a stel­la. Nel mec­ca­ni­smo aspettuale, men­tre F ali­men­ta-ge­ne­ra P (e così P ali­men­ta A), A si ap­pro­pria di F così come F ha as­sor­bi­to D. Il pen­ta­go­no (Quin­ti­le) è quin­di orien­ta­to al sen­so or­bi­ta­le, lad­do­ve la stel­la (Bi­quintile) è vol­ta al sen­so op­po­sto.
Al lato lo svi­lup­po del­la spi­ra­le au­rea su un egua­le ret­tan­go­lo.
Un'ul­te­rio­re ca­rat­te­ri­stica de­gli Aspet­ti pri­ma­ri, Quin­ti­le e Bi­quintile è che ten­do­no sem­pre a rac­cor­da­re Pia­ne­ti po­sti sot­to l'im­pron­ta de­gli stes­si Decani, uno o an­che due con­ti­gui, raf­for­zan­do l'ef­fet­to del ri­ver­be­ra­re l'Aspet­to in tut­to il cir­co­lo del­l'ec­lit­ti­ca, as­sun­to di cui il caso del­l'at­tac­co ae­reo al Pen­ta­go­no è ri­pro­va sto­ri­ca, sot­to gli oc­chi di tut­ti. Ri­por­to gli sche­mi esem­pli­fi­ca­ti­vi per en­tram­bi gli ar­go­men­ti su pagina separata, po­i­ché ri­chie­do­no spa­zio per una vi­sio­ne ana­li­ti­ca, rin­vian­do per mag­gio­ri det­ta­gli alle pagine web dedicate, da cui ho trat­to la fi­gu­ra così com'è, non­ché al testo già men­zio­nato.
Le 12 fac­ce di 5 lati as­som­mano va­lo­re 60, che ri­cor­da l'ul­ti­ma sud­di­vi­sio­ne, in mi­nu­ti e se­con­di. L'uni­tà di mi­su­ra, quel­la che tut­to rac­cor­da e re­go­la.
Equi­va­le alla dif­fe­ren­zia­zio­ne in gradi.

L'ATOMO MAGNETICO
di Pier Luigi Ighina

letteralmente definito:


FILO CON­DUT­TO­RE IN­VI­SI­BI­LE MA­GNE­TI­CO PER TRA­SMET­TE­RE LE MATERIE TRA I PIANETI

“Una delle apparecchiature costruite da Ighina, il regolatore di vibrazioni atomiche magnetiche, si basa proprio sull'energia dell'atomo magnetico e più precisamente sulla variazione della frequenza di vibrazione della materia con la trasformazione della stessa.
Con questa energia è possibile, a detta dell'Autore, guarire qualsiasi malattia, fondere i metalli a distanza, produrre energia elettrica, neutralizzare le radiazioni, investigare il sottosuolo alla ricerca di giacimenti petroliferi o falde acquifere, aumentare i raccolti agricoli ed altro ancora.”

newapocalypse.altervista.org/blog/2011/02/ (che pare scomparso) riportava:
Le varie acque bianche dif­fe­ri­sco­no fra di loro re­la­ti­va­mente alla lar­ghez­za di ban­da dei sin­go­li co­lo­ri ma han­no in co­mu­ne che le loro per­cen­tua­li dei co­lo­ri spet­tra­li sono co­stru­i­te se­con­do il prin­ci­pio na­tu­ra­le del­la SE­ZIO­NE AU­REA e la con­nes­sa ge­o­me­tria. Tan­to è vero che l’an­go­lo del­la mo­le­co­la d’ac­qua che si for­ma fra i due ato­mi di idro­ge­no del­l'ac­qua (H2O) è nor­mal­men­te di 104°. In­ve­ce, l’an­go­lo del­le ac­que di luce bian­ca e di ac­qua GIE han­no un an­go­lo di 108° che sa­reb­be l’an­go­lo com­ple­men­ta­re a 72° (180°-72°=108°) che è l’an­go­lo del pen­ta­go­no ov­ve­ro stel­la a cin­que pun­te che è ba­sa­to sul rap­por­to au­reo.
Alla sin­te­si dei va­lo­ri che di­stin­guo­no le tre prin­­ci­pa­­li fa­mi­glie, è in­te­res­san­te con­fron­ta­re i rit­mi di fre­quen­za tra cia­scu­na fi­gu­ra pri­ma­ria ri­spet­to alle al­tre due, ri­fe­ri­bi­li alla ci­cli­ci­tà cir­co­la­re nei ter­mi­ni se­guen­ti:
  • il Tri­go­no pre­sen­ta un'al­ter­nan­za pari ad 1­/3:
    3 pun­ti di at­ti­vi­tà, con­tro i 9 di Qua­dra­to+Quin­ti­le
  • il Qua­dra­to pre­sen­ta un'al­ter­nan­za pari ad 1­/2:
    4 pun­ti di at­ti­vi­tà, con­tro gli 8 di Tri­go­no+Quin­ti­le
  • il Quin­ti­le pre­sen­ta un'al­ter­nan­za su­pe­rio­re a 2­/3:
    5 pun­ti di at­ti­vi­tà, con­tro i 7 di Tri­go­no+Qua­dra­to


A quan­to os­ser­va­to sul te­tra­e­dro, po­trem­mo ben ac­co­sta­re quel me­ra­vi­glio­so co­strut­to chia­ma­to Fio­re del­la Vita, che è la sin­te­si mul­ti­di­men­sio­nale del­la cre­a­zio­ne, rac­chiu­den­do in una per­fet­ta ta­vo­la ro­ton­da 12 “Ruo­te” rap­pre­sen­tanti le al­tret­tan­te in­di­vi­dua­li­tà zo­dia­ca­li e - per la loro com­bi­na­zio­ne ar­mo­ni­ca - tut­te le for­me che la so­stan­za vi­ta­le è de­sti­na­ta ad as­su­me­re per as­sol­ve­re gli in­nu­me­re­vo­li com­pi­ti.
Non è la sede per ad­den­trar­si nel­le mol­te­pli­ci mi­ste­rio­so­fie che han­no col­lo­ca­to que­sta sa­cro em­ble­ma nel cuo­re di ini­zia­zio­ni, per­ciò mi li­mi­to ad evi­den­ziarne la for­ma, che da un cen­tro set­te­na­rio (o Seme), ori­gi­na­to dal­la scis­sio­ne del­l'Uni­tà pri­mi­ge­nia, si apre a sua vol­ta su 4 tri­pli­ci­tà con­trap­po­ste e dif­fe­ren­ziate due a due per la di­na­mi­ca del­la di­spo­si­zio­ne, pur af­fian­ca­ti da cri­te­ri di con­di­vi­sio­ne, cosa che ri­flet­te tra l'al­tro il ca­rat­te­re de­gli estre­mi sta­gio­na­li di esta­te-in­ver­no (so­pra e sot­to in fi­gu­ra) e gli equi­li­bri di pri­ma­ve­ra-au­tun­no ai due lati; ma sia det­to solo per ri­chia­mar l'at­ten­zio­ne: l'in­ter­se­car­si ed il com­bi­nar­si dei cer­chi in que­sto sche­ma dà luo­go a for­mu­la­zio­ni ben più com­ples­se non solo pia­ne ma ve­ro­si­mil­men­te spa­zia­li, che gui­da­no i ri­cer­ca­to­ri nei me­an­dri del­la ge­o­me­tria, del­la bio­lo­gia come del­la ge­ne­ti­ca ed al­tro, po­i­ché nel­la cre­a­zio­ne tut­to pare iden­ti­fi­carsi in que­sta ma­tri­ce.
Dal­la pri­ma im­ma­gi­ne si può no­ta­re come per il com­ple­ta­men­to del­la fi­gu­ra, pur ci­scoscritta in una sua in­te­rez­za, la mol­ti­pli­ca­zio­ne dei cir­co­li si espanda sen­za con­fi­ni, come re­ti­co­lo di un pro­ces­so on­du­la­to­rio om­ni­di­re­zio­na­le.

I trac­cia­ti di AstroTime

Gli Aspet­ti fra i Pun­ti sen­si­bi­li di un tema (Pia­ne­ti, ASC, MC) non sono sem­pre re­ci­pro­ci: Ascen­den­te, Me­dioCielo e le al­tre cu­spi­di del­le Case, uni­ta­men­te alla Par­te di For­tu­na ed al Nodo Lu­na­re non sono 'cor­pi' do­ta­ti di ener­gia pro­pria, ma pun­ti chia­ve pas­si­vi del­la ns. strut­tu­ra, sen­si­bi­li ad in­flus­si ester­ni che pos­so­no sol­tan­to ri­ce­ve­re con gli ef­fet­ti del caso.
Na­tu­ral­men­te nel con­fron­to di temi tra due per­so­ne l'Ascen­den­te di una può ve­ro­si­mil­men­te svol­ge­re una cer­ta in­flu­en­za su pun­ti ri­ce­ven­ti del­l'al­tra, in quan­to chia­ve di vol­ta del­la per­so­na­li­tà; ma ciò av­ver­rà at­tra­ver­so la for­za espres­sa dal­le com­po­nen­ti pla­ne­ta­rie ad esso ri­fe­ri­te, come Sole o Luna ed il Ma­e­stro del­l'Ascen­den­te os­sia il Pia­ne­ta che ne do­mi­na il Se­gno, o il Decano.
Per chi non ne fos­se edot­to, la Par­te di For­tu­na è la più pra­ti­ca­ta di una fol­ta fa­mi­glia di Par­ti mol­to in voga nel­l'astro­lo­gia Ara­ba, che rap­pre­sen­ta una di­stan­za dal­l'Ascen­den­te pari alla di­stan­za Luna-Sole ra­dix; 'For­tu­na' tut­ta­via da in­ten­der­si nel sen­so la­ti­no di sor­te, bu­o­na o cat­ti­va.
Il Nodo Lu­na­re è il pun­to in cui l'or­bi­ta del­la Luna in­ter­se­ca l'Ec­lit­ti­ca, os­sia la fa­scia or­bi­ta­le che ospi­ta i Pia­ne­ti: è det­to Te­sta del Dra­go e rap­pre­sen­ta le li­be­re scel­te del­l'in­di­vi­duo: o il pun­to d’in­con­tro e di in­se­ri­men­to del­la sfe­ra in­te­rio­re con la re­al­tà cir­co­stan­te og­get­ti­va; il suo moto è sem­pre re­tro­gra­do.
È il solo ri­por­ta­to nei gra­fi­ci. Il suo op­po­sto a 180°, il Nodo Lu­na­re Nord (Coda del Dra­go) in­di­ca i le­ga­mi esi­sten­ti, i vin­co­li pre­gres­si; gli ob­bli­ghi con­trat­ti. Sono i ri­cor­si evo­lu­ti­vi: ir­re­ver­si­bi­li­tà, fa­ta­li­tà. Ciò ri­por­ta alla men­te il fat­to che ogni pun­to ed ar­go­men­to di un tema deve sem­pre fare i con­ti con il suo op­po­nen­te.

Quan­ti­fi­ca­zio­ne de­gli Aspet­ti

La sua cri­ti­ca mes­sa a pun­to co­sti­tu­i­sce, a no­stro av­vi­so e co­no­scen­za, la me­to­do­lo­gia più ef­fi­cien­te e re­a­li­sti­ca at­tual­men­te usa­ta nel por­re in re­la­zio­ne la po­ten­za dei pia­ne­ti con quel­la del­le re­ci­pro­che in­ter­fe­ren­ze an­go­la­ri. Che è quan­to dire la pun­ta di dia­man­te del­l'in­ter­cet­ta­zio­ne e va­lu­ta­zio­ne dei tran­siti pla­ne­ta­ri, com­pi­to pre­ci­puo del­l'Agen­da. La ma­te­ria Aspet­ti è for­se la com­po­nen­te più de­li­ca­ta del­la mec­ca­ni­ca astro­lo­gi­ca, po­i­ché per suo tra­mi­te si de­fi­ni­sco­no le mag­gio­ri in­flu­en­ze, ma vi si an­ni­da pure la dif­fi­col­tà del­lo sta­bi­li­re pa­ra­me­tri cor­ret­ti, ri­spon­den­ti ai più di­ver­si tipi di in­da­gi­ne, sen­za sci­vo­la­re in con­trad­di­zio­ne ad es. di fron­te ai casi estre­mi: chi scri­ve pro­gram­mi sa bene cosa ciò si­gni­fi­chi. Al­l'uten­te di AstroTime ba­ste­rà com­pren­de­re che essi sono come gli in­gra­nag­gi di un oro­lo­gio e come tali deb­bo­no an­da­re tut­ti per­fet­ta­mente d'ac­cor­do, sen­za al­cun com­pro­mes­so.
Le spie­ga­zio­ni con­se­guen­ti era­no do­vu­te, an­che per­ché pun­tua­liz­zano una pro­ble­ma­ti­ca le cui so­lu­zio­ni tec­ni­che sono in par­te ine­di­te e come tali de­di­ca­te agli stu­dio­si del­la di­sci­pli­na; non­di­me­no co­no­sce­re tut­to ciò non è più ne­ces­sa­rio di quan­to oc­cor­ra lam­bic­car­si sul fun­zio­na­men­to di un mo­to­re per gui­da­re l'au­to­mo­bi­le, an­che per­ché si sta pas­san­do ad un li­vel­lo di ac­cu­ra­tez­za che ri­chie­de l'uso del­l'ela­bo­ra­to­re. Tut­to quel che oc­cor­re co­no­sce­re per spo­star­si ovun­que è la se­gna­le­ti­ca e.. le re­go­le del Co­di­ce 'del­la stra­da'; av­ven­tu­rar­si sul­le stra­de di oggi sen­za ri­spet­ta­re tali pre­mes­se è un po' come cor­re­re ad oc­chi chiu­si.
In de­fi­ni­ti­va si do­vrà solo ram­men­ta­re che le con­di­zio­ni di at­ti­vi­tà dei Tran­siti sono va­ria­bi­li da un gior­no al­l'al­tro e che ne vie­ne dato me­ti­co­lo­so re­so­con­to con l'au­si­lio di gra­fi­ci di pron­ta leg­gi­bi­li­tà. Per esten­de­re l'esem­pio a chi aves­se mol­ta fret­ta, il let­to­re avrà no­ta­to che 2 co­lo­ri de­gli Aspet­ti ram­men­ta­no quel­li dei se­ma­fo­ri: non è un caso! Con il ver­de si può pas­sa­re, men­tre con il ros­so con­vie­ne sa­per­si fer­ma­re; ri­sul­tan­do trop­po chia­ro, il gial­lo-aran­cio­ne è so­sti­tu­i­to dal blu, suo co­lo­re com­ple­men­ta­re ed equi­va­le per l'ap­pun­to al pas­sag­gio da una con­di­zio­ne [in cor­so] ad un'al­tra, o il mu­ta­men­to di sta­to di una si­tua­zio­ne.
Sono in­di­zi non di poco con­to se rap­por­ta­bi­li al vi­ve­re di tut­ti i gior­ni. Quan­to al 'ros­so', l'av­ven­to del­le gi­ra­torie stra­da­li - che han­no ri­sol­to in modo ge­nia­le non po­chi pro­ble­mi - po­treb­be a sua vol­ta fare scu­o­la di vita, fon­te di ispi­ra­zio­ne sul come evi­ta­re di pren­de­re di pet­to si­tua­zio­ni.. sco­mo­de. Ove ho scrit­to che i Quin­ti­li sono i più vi­ci­ni al cer­chio ho sot­tin­te­so an­che que­sto. In po­che pa­ro­le:
Uno spun­to? co­min­cia dal­lo shop­ping!
Con­sul­ta i Tran­siti del­la gior­na­ta al mo­men­to in cui devi o de­si­de­ri ef­fet­tua­re un ac­qui­sto. Se si è in­de­ci­si sul­l'op­por­tu­ni­tà di com­pra­re qual­co­sa di spe­cia­le, a mag­gior ra­gio­ne se è co­sto­so o può com­por­ta­re in­co­gni­te fun­zio­na­li, le in­di­ca­zio­ni astra­li non de­lu­deranno; un cat­ti­vo Aspet­to do­vreb­be dis­sua­de­re sen­za esi­ta­zio­ne dal­l'ac­qui­si­re quel qual­co­sa in quel­l'oc­ca­sio­ne! se poi hai pre­so la rin­cor­sa e non ti sai fre­na­re, pa­zien­za; for­se la pros­si­ma vol­ta avrai un dato cer­to a cui fare ri­fe­ri­men­to.
Se in­ve­ce si pre­sen­ta un Aspet­to in­co­rag­gian­te - pos­si­bil­mente tra pia­ne­ti at­ti­nen­ti l'og­get­to del de­si­de­rio e­/o la sua fun­zio­ne - e la si­tua­zio­ne com­ples­si­va non lo com­pro­met­te, l'ac­qui­sto ge­ne­ral­men­te po­trà dare l'at­te­sa sod­di­sfa­zio­ne. È un test ab­ba­stan­za sem­pli­ce (guar­da­ti da­gli assetti com­pli­ca­ti!) ma, ol­tre ad evi­tarti dei 'grat­ta­ca­pi', può in­se­gna­re mol­to.

36°

72°

108°

144°

360°
SPI­RA ARIA BU­O­NA

45°

90°

135°

180°
TIRA BRUT­TA ARIA

30°

60°

120°

150°
CAM­BIA­MEN­TO D'ARIA
Ciò det­to, pro­ce­diamo con l'ap­pro­fon­di­men­to tec­ni­co.
Po­i­ché gli A. sono sog­get­ti ad ela­sti­ci­tà, nel­l'ana­li­si da par­te no­stra come ne­gli ef­fet­ti che pro­du­co­no, due sono i lati del­la que­stio­ne da de­fi­ni­re:
  1. l'arco di tol­le­ran­za, di­ver­so per ogni Pia­ne­ta in ra­gio­ne del suo moto, fu­o­ri dal qua­le un Aspet­to non è più va­li­do: è co­mu­ne­men­te chia­ma­to “or­bi­ta” (*).
  2. la for­za che l'at­tra­ver­sa, di­pen­den­te dal­la du­ra­ta e quin­di, nel­la con­ce­zio­ne qui espo­sta, dal­la ve­lo­ci­tà di mo­vi­men­to dei Cor­pi co­in­vol­ti.
Tali ar­go­men­ti sono sta­ti per anni og­get­to di ri­cer­ca e di mes­sa a pun­to, come ba­sa­men­to per la re­a­liz­za­zio­ne di pa­gi­ne astro­lo­gi­che gior­na­lie­re per­so­na­liz­zate e sono am­pia­men­te mo­ti­va­ti ed ap­pro­fon­di­ti nel trat­ta­to di cui so­pra. Ne ver­rà dato un bre­ve re­so­con­to, in­te­so a chia­ri­fi­ca­re il sen­so e quin­di ren­de­re agi­bi­li le trac­ce aspettuali in­ter­ne alle Car­te-del-Cie­lo e so­prat­tut­to le sta­ti­sti­che che ac­com­pa­gna­no i Tran­siti, sot­to­li­ne­an­do per­tan­to dati es­sen­zia­li.
La trac­cia di un Aspet­to ten­de a rap­pre­sen­ta­re, ol­tre al­l'arco di esten­sio­ne e alla ti­po­lo­gia, l'in­ten­si­tà del­lo stes­so, e ciò è ot­te­nu­to va­rian­do­ne lo spes­so­re. l'in­ten­si­tà, che si pone come ca­rat­te­ri­stica ter­mi­na­le del­l'A., è quin­di la pri­ma cosa da fo­ca­liz­za­re, va­rian­do essa di caso in caso, in pro­por­zio­ne di­ret­ta a due fat­to­ri prin­ci­pa­li:
  • l'ef­fi­cien­za o pre­ci­sio­ne del­l'A.: quan­to più l'arco si av­vi­ci­na al va­lo­re ide­a­le o mo­du­la­re.
  • la po­ten­za espres­sa da ogni pia­ne­ta, in quel tipo di Aspet­to.
Se la com­pren­sio­ne de­gli even­ti non è fat­ta di ci­fre
- al­me­no nel pen­sie­ro sog­get­ti­vo di tut­ti i gior­ni -
non­di­me­no i nu­me­ri oc­cor­ro­no per man­te­ne­re
le pro­por­zio­ni.

Po­ten­za dei pia­ne­ti in Aspet­to

Que­st'ul­ti­mo con­cet­to non è mai sta­to og­get­to di quan­ti­fi­ca­zio­ne uni­vo­ca, ma lo si tro­va tra­dot­to in pa­ra­me­tri di va­rio ge­ne­re pres­so di­ver­si au­to­ri.
In­ten­sa e con­cen­tra­ta per i pia­ne­ti len­ti, di­stri­bu­i­ta e per­ma­nen­te per i pia­ne­ti a mo­vi­men­to ra­pi­do, la po­ten­za espres­sa da un pia­ne­ta po­trà ve­ni­re rap­por­ta­ta an­che a cir­co­stan­ze im­pli­ci­te nel­la ge­o­me­tria del tema. Di fron­te alla pro­ble­ma­ti­ca di sta­bi­li­re va­lo­ri quan­to più pos­si­bi­le og­get­ti­vi e fun­zio­na­li al­l'ap­pli­ca­zio­ne in­for­ma­ti­ca (che non pre­ve­de adat­ta­men­ti ad hoc quan­do i con­ti non tor­na­no), in con­si­de­ra­zio­ne dei prin­ci­pi ac­cen­na­ti, è sta­to scel­to di at­tri­bu­i­re a cia­scu­na Sfe­ra un fat­to­re di po­ten­za rap­por­ta­to al logaritmo del suo periodo di rivoluzione, vir­tual­men­te in­tor­no alla Ter­ra (per i Tran­siti i P. in­ter­ni ver­ran­no pra­ti­ca­men­te equi­pa­ra­ti al moto del Sole: il loro pe­rio­do di ro­ta­zio­ne in­tor­no alla Ter­ra si di­sco­sta di po­chi gior­ni dal ci­clo So­la­re me­dio; per quel­li ester­ni non vi è sen­si­bi­le dif­fe­ren­za). Ciò ha pro­dot­to va­lo­ri che, da 3.39 del­la Luna agli 11.4 di Plu­to­ne co­pro­no (ne­an­che a far­lo ap­po­sta) una sca­la vir­tua­le da 1 a 12 (in­clu­sa una com­pen­sa­zio­ne de­ri­van­te dal­l'ela­sti­ci­tà del­la ve­lo­ci­tà or­bi­ta­le con­se­guen­te le fasi re­tro­gra­de), con­sen­ten­do le più av­ve­dute e fles­si­bi­li di­stin­zio­ni tra un caso e l'al­tro. Per chi ne fos­se cu­rio­so, ecco la ta­vo­la dei pa­ra­me­tri (che non oc­cor­re con­sul­ta­re, po­i­ché Astro­Time ne tie­ne con­to au­to­ma­ti­ca­men­te).

Soggetto: a n n ig i o r n iLog( )
Luna
  29.5306
3.3854
Mercurio
  87.969 
4.4770
Venere
 224.701 
5.4148
Sole
 365.256 
5.9006
Marte
   1
 321.73  
6.5323
Giove
  11
 314.84  
8.3739
Nodo lunare
  18
 219     
8.8237
Saturno
  29
 167     
9.2835
Urano
  84
   7     
10.3316
Nettuno
 164
 280     
11.0051
Plutone
 247
 249     
11.4127

Di fat­to in ogni Aspet­to la po­ten­za è in­ten­sa e con­cen­tra­ta da par­te dei Pia­ne­ti len­ti, di­stri­bu­i­ta e per­ma­nen­te per quel­li a mo­vi­men­to ra­pi­do; l'ef­fi­cien­za, o per­cen­tua­le di ap­pros­si­ma­zio­ne, de­ri­va an­zi­tut­to dal­la fre­quen­za del­l'Aspet­to ed è di­ver­sa per ogni pia­ne­ta.
In bu­o­na so­stan­za, la com­bi­na­zio­ne tra po­ten­za ed ef­fi­cien­za fa sì che l'in­flu­en­za di pia­ne­ti len­ti si ri­du­ca dra­sti­ca­men­te con l'al­lon­ta­nar­si dal­l'an­go­la­zio­ne ide­a­le, men­tre con­fe­ri­sce mag­gio­re am­piez­za e con­va­li­da al­l'azio­ne dei pia­ne­ti ve­lo­ci. È im­por­tan­te no­ta­re che in tal modo vie­ne di­stin­ta l'in­flu­en­za di cia­scun pia­ne­ta ver­so l'al­tro, con­cet­ti a mio av­vi­so di es­sen­zia­le fun­zio­na­li­tà, ma di fat­to sen­za pre­ce­den­ti, po­i­ché la loro ap­pli­ca­zio­ne è ab­ba­stan­za la­bo­rio­sa da do­ver ri­cor­re­re a pro­ce­du­re au­to­ma­tiz­zate per del­le va­lu­ta­zio­ni cor­ret­te e fre­quen­ti. L'ho de­no­mi­na­ta:

Pla­ne­tal Dynamic Po­wer Astro­logy
veicolando la con­ce­zio­ne di una Di­na­mi­ca del­la Po­ten­za dei Pia­ne­ti.
* * *
Sui si­gni­fi­ca­ti at­tri­bu­i­ti ad ogni Aspet­to ed ai Pia­ne­ti che ne sono at­to­ri si po­treb­be­ro scri­ve­re pa­gi­ne su pa­gi­ne, sen­za mai esa­u­ri­re l'ar­go­men­to ad un gra­do che sod­di­sfi le esi­gen­ze di tut­ti, come del re­sto ai rap­por­ti Pia­ne­ta-Se­gno, Pia­ne­ta-Casa e Pia­ne­ta-Se­gno-Casa e Pia­ne­ta-Se­gno-Casa in Aspet­to con...; il ven­ta­glio dei soli ti­to­li già si apre in pro­gres­sio­ne espo­nen­zia­le. E se an­che riu­scissimo a far­lo oggi, do­ma­ni sa­reb­be su­pe­ra­to da nu­o­ve con­ce­zio­ni ed in­te­ra­zio­ni con la vita stes­sa. L'Astro­lo­gia non è fat­ta di que­sto e non deve es­se­re cri­stal­liz­zata in que­sta con­ce­zio­ne.
Si po­trà obiet­ta­re che la sem­pli­ce no­ta­zio­ne di un Tran­si­to è poca in­for­ma­zio­ne per po­ter­ne fru­i­re sul ter­re­no. Pren­dia­mo al­lo­ra ad esem­pio una for­mu­la di an­co­ra mag­gior sem­pli­ci­tà: H2O. Due ato­mi di idro­ge­no le­ga­ti ad uno di os­si­ge­no è l'ac­qua, tut­ti lo san­no; ep­pu­re non ba­ste­reb­be un trat­ta­to a de­scri­ver­ne tut­te le pro­prie­tà e gli ef­fet­ti; ma di fron­te a que­sta for­mu­la si sa cosa ci si può aspet­ta­re, sia che si trat­ti di una sin­go­la goc­cia che di un ac­quaz­zo­ne.
Ci si at­ten­de quin­di che ognu­no sap­pia fa­mi­lia­riz­za­re con que­sta fon­te di in­for­ma­zio­ni - che non ha pre­ce­den­ti nel­la sto­ria del­l'at­tua­le ci­vi­liz­za­zio­ne - con sem­pli­ci­tà e na­tu­ra­lez­za, pron­to a co­glier­ne il sen­so con tut­ta la pa­zien­za che la re­al­tà im­po­ne. Ab­ban­do­na­te il pen­sie­ro spe­cu­la­ti­vo; non è la vo­stra im­ma­gi­ne che va ri­cer­ca­ta, per com­pia­cer­si o com­pian­ger­si nei suoi ri­fles­si per come sta an­dan­do. Il vero ar­ric­chi­men­to de­ri­va da quel che ci gui­da ad ogni pas­so ver­so la mag­gior com­pren­sio­ne del­la Re­al­tà, una La­va­gna sul­la qua­le noi stes­si sia­mo chia­ma­ti a scri­ve­re.
L'Astro­lo­gia ce la in­di­ca e ba­sta.
(or­bi­ta*)
pro­ba­bil­mente a se­gui­to di "li­be­ra" tra­du­zio­ne del ter­mi­ne in­gle­se "orb" (no­ta­re: non "or­bit") che rap­pre­sen­ta il glo­bo ocu­la­re e come ver­bo con il si­gni­fi­ca­to di cir­con­da­re, rac­chiu­de­re; l'or­bi­ta qua­le ca­vi­tà con­te­nen­te il glo­bo ocu­la­re, che per­tan­to è abi­li­ta­to a mu­o­ver­si [solo] al suo in­ter­no, sta­reb­be ad in­di­ca­re l'am­bi­to nel qua­le una cer­ta con­di­zio­ne ri­sul­ta at­ti­va.