l' A S P E C T O S C O P E



  In­tro­du­zio­ne

Pre­sen­ta­to per la pri­ma vol­ta tra i ser­vi­zi per­so­na­lizzati per gli uten­ti dell'AAP, è sen­za dub­bio il più ef­fi­cien­te in ter­mi­ni di uti­li­tà con­ti­nua ed im­me­dia­tez­za d’uso. Esso com­ple­ta le in­for­ma­zio­ni gior­na­lie­re det­ta­gliate con un qua­dro si­not­ti­co com­pren­si­vo di tut­ti gli even­ti, se­gna­la­ti non solo al mo­men­to di pic­co ma per tut­ta la du­ra­ta dell’in­flus­so. Al di fu­o­ri da for­mu­le pre­ci­se e col­la­u­da­te, come quel­le che han­no co­sti­tu­i­to il ba­sa­men­to del­la va­lu­ta­zio­ne de­gli Aspet­ti, un ela­bo­ra­to di tale tipo sa­reb­be im­pen­sa­bi­le, e lo con­fer­ma il met­te­re a con­fron­to con­ti­nuo i casi più di­spa­ra­ti, ri­ve­lan­do ogni in­con­gru­en­za del­le mo­da­li­tà di quan­ti­fi­ca­zio­ne em­pi­ri­che. Ri­chie­ste di adat­ta­men­to dei pa­ra­me­tri di base se­con­do l'ot­ti­ca di uten­ti dell'AAP ha pro­dot­to ri­sul­ta­ti ben poco af­fi­da­bi­li, se non im­pra­ti­ca­bili, riem­pien­do la pa­gi­na di stri­scie, ma per for­tu­na, non la vita dei de­sti­na­ta­ri. Co­sti­tu­i­sce per­tan­to la mi­glio­re ve­ri­fi­ca spe­ri­men­ta­le ai no­stri as­sun­ti.

  De­scri­zio­ne

Con Astro Time si trat­ta di un'uni­ca pa­gi­na piut­to­sto lun­ga (som­ma di più pa­gi­ne con­ti­gue, quan­do la stam­pa era do­vu­ta) sul­la qua­le sono sche­ma­tizzati gra­fi­ca­men­te, nel­la loro esten­sio­ne all’in­ter­no del pe­rio­do con­si­de­ra­to, i Tran­siti che si ve­ri­fi­ca­no sul tema ra­di­ca­le, come pure su quel­lo in pro­gres­so (di pros­si­mo svi­lup­po). La for­mu­la di ste­su­ra e di let­tu­ra è piut­to­sto sem­pli­ce e in­tu­i­ti­va: lun­go le ri­ghe oriz­zon­ta­li scor­re il tem­po, scan­di­to da li­nee ver­ti­ca­li per le de­cadi di ogni mese. In pra­ti­ca, scor­ren­do la co­lon­na re­la­ti­va ad una data è qua­si au­to­ma­ti­co in­ter­cet­ta­re tut­ti i Tran­siti che han­no ef­fet­to in­tor­no a quel pe­rio­do e va­lu­tar­ne a col­po d’oc­chio l’in­ten­si­tà. Mesi, nu­me­ro dei gior­ni per de­ca­de ed anno sono in­co­lon­na­ti nel­la 1ª riga in te­sta alla pa­gi­na ed ora ogni 14 ri­ghe, per con­sen­ti­re una let­tu­ra sem­pre as­si­sti­ta nel di­splay ri­dot­to e pos­so­no par­ti­re da una data qua­lun­que, in ac­cor­do all’esten­sio­ne dell’Agen­da.
Sono di­spo­ni­bi­li tre mo­del­li gra­fi­ci:
  • Quel­lo clas­si­co, de­ri­va­to dall'AAP, a suo tem­po in stam­pa su fo­glio chia­ro,
  • due mo­del­li al mo­men­to adat­ta­ti alla cor­ni­ce gra­fi­ca di Win­dowsMobile 5:
    • uno con i trac­cia­ti su fon­do bian­co
    • uno con i trac­cia­ti su fon­do blu-nero, di let­tu­ra pro­ba­bil­mente più ef­fi­ca­ce; in que­sta mo­da­li­tà il co­lo­re del­le ban­de rag­giun­ge il mas­si­mo del­la lu­mi­no­si­tà, dove nel­le al­tre è alla mas­si­ma in­ten­si­tà, o sa­tu­ra­zio­ne quin­di ap­pa­re più scu­ro.
    Per con­fe­ri­re mag­gior ni­ti­dez­za alle di­ci­tu­re in bian­co su co­lo­re, più cri­ti­che del nero, l'in­co­lon­na­men­to al­ter­na­to ha con­sen­ti­to il mas­si­mo sfrut­ta­men­to del cor­po ca­rat­te­ri in al­tez­za (i sim­bo­li de­gli Aspet­ti ce­do­no spa­zio a quel­li dei Pia­ne­ti).
    Ogni riga del­la pa­gi­na è de­di­ca­ta alle ri­cor­ren­ze di un sin­go­lo aspet­to di un pia­ne­ta in tran­si­to - se­gna­la­to su en­tram­bi i lati - su cia­scu­no dei pun­ti ra­dix, o su quel­li di­ret­ti dal­la pro­gres­sio­ne so­la­re.

      Cri­te­ri di se­le­zio­ne

    Sono ri­por­ta­te le cir­co­stan­ze aspettuali in cui al­me­no un even­to (che può ri­pe­ter­si nell'arco dell'anno) ri­sul­ti di du­ra­ta su­pe­rio­re a 14 gior­ni (o al­tro pa­ra­me­tro su ri­chie­sta, per ot­ti­miz­za­re o am­plia­re la vi­sio­ne glo­ba­le). A par­ti­re dal­la pri­ma com­par­sa fino all’esa­u­ri­men­to dell'in­flus­so (in ac­cor­do ai va­lo­ri di tol­le­ran­za e le for­mu­le di ef­fi­cien­za de­li­ne­a­te alla se­zio­ne Aspetti) l’e­ven­to vie­ne in­di­ca­to da una ban­da oriz­zon­ta­le alta 10 pun­ti-scher­mo, di co­lo­re di­pen­den­te dal tipo di Aspet­to, la cui sa­tu­ra­zio­ne va­ria in fun­zio­ne dell’in­ten­si­tà, rap­por­ta­ta alla po­ten­za ed ef­fi­cien­za dell’aspet­to. In so­stan­za, più l’Aspet­to ri­sul­ta in­com­ben­te, più la trac­cia si av­vi­ci­na al co­lo­re pie­no; mi­no­re po­ten­za sfu­ma al chia­ro (o allo scu­ro, nel mod. in­ver­so) man­te­nen­do­si at­ti­va per il per­du­ra­re del­la pre­sen­za dell’ef­fet­to enun­cia­ta dal­le for­mu­le in uso.
    Si noti che non sem­pre le sfu­ma­tu­re se­guo­no iden­ti­co an­da­men­to, ap­pa­ren­do più o meno sti­ra­te in di­pen­den­za dai va­lo­ri di­na­mi­ci in gio­co, sia per la na­tu­ra dei di­ver­si rap­por­ti di tol­le­ran­za dei Pia­ne­ti co­in­vol­ti che per il tipo di moto; so­prat­tut­to se Re­togrado, con i ri­sta­gni spa­zio-tem­po­ra­li che lo ac­com­pa­gna­no; da ban­de sfu­ma­te chia­ro-scu­re-chia­re-scu­re-chia­re è fa­ci­le in­ter­cet­ta­re ad oc­chio fasi di re­tro­gra­da­zio­ne nel per­du­ra­re di un aspet­to, sen­za do­ver con­sul­ta­re le effemeridi grafiche - qua­dro vi­si­vo dei mo­vi­men­ti pla­ne­ta­ri per un bien­nio - co­mun­que sem­pre di­spo­ni­bi­li; e come ta­lu­ne di que­ste fasi si av­vi­ci­nino di più o di meno al pun­to di per­fe­zio­na­men­to.
    In bre­ve una vi­sta d’in­sie­me che rac­chiu­de pre­zio­se in­for­ma­zio­ni su ogni data e in­di­ca­zio­ni co­or­di­na­te nel tem­po. Una li­nea ver­ti­ca­le co­lor aran­cio­ne se­gna il gior­no di Ri­vo­lu­zio­ne so­la­re, ini­zio dell’anno in­di­vi­dua­le o com­ple­an­no (che può non cor­ri­spon­de­re esat­ta­men­te alla data usua­le, in ac­cor­do al ci­clo bi­se­sti­le).
    La di­ci­tu­ra a piè di pa­gi­na in­di­ca la du­ra­ta mi­ni­ma di gior­ni che fil­tra gli Aspet­ti in elen­co. Ciò dà un’idea di ri­fe­ri­men­to: in un anno pos­so­no ac­cu­mu­lar­si orien­ta­ti­va­men­te in­tor­no ai 100 tipi di Aspet­ti da Tran­si­to.
    L'ac­ces­so iper­te­stua­le alle de­scri­zio­ni dei sin­go­li even­ti va clic­ca­to da una qua­lun­que pa­gi­na gior­na­lie­ra in cui il Tran­si­to che in­te­res­sa sia pre­sen­te, o tra gli Aspet­ti la­ten­ti o tra quel­li a ma­tu­ra­zio­ne.
    L'ico­na "IN­FOR­MA­ZIO­NI" rimanda a que­sta pa­gi­na de­scrit­ti­va.

      Ca­val­ca­re la Ti­gre

    Os­ser­van­do l'Aspectoscope ap­pa­re chia­ro una vol­ta per tut­te che vi sa­ran­no sem­pre pe­rio­di po­si­ti­vi, in al­ter­nan­za a quel­li che noi amia­mo de­fi­ni­re ne­ga­ti­vi, pro­ba­bil­mente gli uni fram­mi­sti agli al­tri.
    Tut­to pul­sa nel cir­co­lo dell'al­ter­nan­za e nul­la può sfug­gi­re alla sem­pli­ce leg­ge di que­sto moto.
    Ogni com­po­nen­te tro­ve­rà il suo mo­men­to e il suo mo­men­to no, con la ca­den­za ine­lut­ta­bi­le del­le lan­cet­te di tut­ti gli oro­lo­gi: non pos­so­no sus­se­guir­si gior­ni sen­za not­ti, né vi­ce­ver­sa e sap­pia­mo bene quan­to ser­va­no en­tram­bi! Dun­que ha ben poco sen­so ri­cer­ca­re e com­pia­cer­si solo di que­gli aspet­ti con­si­de­ra­ti 'bel­li' e te­me­re quel­li che pre­sa­gi­sco­no il mas­si­mo im­pe­gno, eti­chet­tan­doli e vi­ven­doli come ne­fa­sti.
    Dai fat­ti tra­spireranno en­tram­be le fac­ce, con­trap­po­nen­dosi l'una all'al­tra o me­sco­lan­dosi nel no­stro in­ti­mo, a de­fi­ni­re si­tua­zio­ni sia co­strut­ti­ve - se è que­sto che sa­re­mo in gra­do di vo­le­re - che di­strut­ti­ve; come si è det­to in par­ti­co­la­re al pa­ra­gra­fo su­gli aspet­ti di Quin­ti­le, ogni lato di una que­stio­ne rac­chiu­de il seme del suo op­po­nen­te e per co­stru­i­re è, per lo più, ne­ces­sa­rio di­strug­ge­re.
    Di con­se­guen­za vi sarà ne­ga­ti­vi­tà solo se la no­stra re­a­zio­ne sarà ne­ga­ti­va; il che può ve­ri­fi­car­si an­che in pre­sen­za di un Tran­si­to fa­vo­re­vo­le, ove ciò fi­nis­se con l'au­men­ta­re ad es. il no­stro ego­i­smo (in­ten­do la cul­tu­ra dis­sen­nata dell'ego); e sa­reb­be al­lo­ra il solo aspet­to da do­ver­si de­fi­ni­re con que­sto ter­mi­ne, non giu­sti­fi­can­do che lo at­tri­buiamo all'In­tel­li­gen­za del­la Vita.

    «Non im­por­ta da qua­le par­te sof­fi il ven­to;
    è l'arte di di­ri­ge­re la vela che man­da la bar­ca avan­ti»

    L'Aspectoscope è in so­stan­za uno stru­men­to po­ten­te:
    • per la vi­sua­le ba­ro­me­tri­ca che of­fre, aiu­tan­doci a con­si­de­ra­re i Tran­siti sot­to que­sta luce, sco­pren­do d'an­ti­ci­po i ver­san­ti de­bo­li del per­cor­so per poi va­lo­riz­zarne i mi­glio­ri in­gre­dien­ti, che uno sguar­do di­sin­can­ta­to è sem­pre in gra­do di co­glie­re;
    • per la sin­te­si che ne può de­ri­va­re, a sal­va­guar­dia del pre­di­spor­re l'equi­li­brio nel­la pro­pria con­dot­ta, non­ché del­la con­sa­pe­vo­lez­za che ne de­ri­va.
    Di poi, la sola al­ter­na­ti­va sa­reb­be il 'non guar­da­re'; ma sia­mo si­cu­ri che que­sto at­teg­gia­men­to ci aiu­terebbe al­tret­tan­to?